CARIATI – PORTO: IL COMUNE “INCASSA” DAI DIPORTISTI MA NON RILASCIA L’AUTORIZZAZIONE DI ATTRACCO – UNA ORDINANZA DELLA CAPITANERIA DI PORTO DI CORIGLIANO VIETA L’ATTRACCO A TUTTE LE IMBARCAZIONE TURISTICHE – MAGGIORANZA “IMBARCA” LA PROTESTA DEL CONSIGLIERE MONTESANTO, RESPONSABILE DELLE PROBLEMATICHE DEI PESCATORI






CARIATI – Porto: sembra che tutto, a prescindere dalla meravigliosa struttura ultimata di recente, sia, almeno da un punto di vista gestionale, da rifare.
La notizia è che gli ormeggi, per i quali i proprietari dei natanti da diporto hanno regolarmente pagato, potrebbero essere abusivi.
Fonti attendibilissime, riferentesi a istituzioni diverse ed autonome rispetto all’amministrazione civica, ci spiegano che il molo inaugurato nel mese di giugno per le imbarcazioni “turistiche” sarebbe “ufficioso”.
È quanto risulterebbe da due ordinanze (la n. 75 del 2008 e la n. 37 del 2009) emesse dalla Capitaneria di Porto di Corigliano Calabro secondo cui ”Lungo tutte le aree e negli specchi acquei interessati dai lavori di completamento del porto di Cariati Marina è interdetta la navigazione, l’ormeggio, la sosta e qualsiasi altra attività, anche subacquea, estranea ai lavori in premessa”.
I lavori “in premessa” sono quelli del completamento del porto ma, ci spiega la nostra fonte, considerato che mai nulla sarebbe pervenuto alle autorità circa l’ultimazione delle opere (in realtà compiute), le ordinanze citate sono ancora in vigore.
Ne consegue che gli approdi non sono permessi.
Ma ci sarebbero (noi speriamo non sia così) altri inghippi che avrebbero natura più strettamente burocratica: pare che il gestore del porto (nella specie il medesimo Comune) non abbia ancora versato al demanio marittimo gli oneri concessori come per legge che darebbero a sua volta il diritto al Comune di pretendere dai “malcapitati diportisti” i diritti di attracco finora richiesti “abusivamente” perza peraltro aver rilasciato mai alcuna autorizzazione.
In realtà c’è già stato un vertice al quale hanno partecipato il comandante della Guardia Costiera, il sindaco, i rappresentanti dei pescatori ed il vice presidente della Lega Navale.
L’incontro è stato considerato “proficuo”, ma appare certo, come spiega una nota ufficiale di Palazzo Venneri, che la discussione sia stata incentrata soprattutto “sugli aspetti connessi alla diportistica in prospettiva della gestione e dell’assetto ultimo dei quali il Porto di Cariati dovrà dotarsi a seguito di una gara d’appalto ad evidenza pubblica ed europea, da indire a breve”.
Abbiamo sentito qualche pescatore ed un paio di appassionati del mare, iscritti alla Lega Navale, proprietari di piccole imbarcazioni.
I pescatori esprimo la loro preoccupazione per l’imminente arrivo del cattivo tempo: “In caso di forte vento o, comunque, di condizioni atmosferiche particolarmente violente, non sappiamo ancora se possiamo riparare, senza incorrere in sanzioni, presso il molo più riparato. Nessuno, anche per altri problemi, ci ha fornito certezze, sicché ci sentiamo, è il caso di dirlo, in balia delle onde”.
Più severa la preoccupazione dei “marinai” per diletto: “Abbiamo pagato fior di quattrini ed ora è ricorrente la voce secondo cui saremmo degli abusivi. Che fine hanno fatto i nostri quattrini? Perché fin dall’inizio, dopo i toni giustamente trionfalistici seguiti all’inaugurazione della struttura, non ci hanno detto chiaramente che correvamo il rischio di fare letteralmente un buco nell’acqua?”.
Che ci sia qualcosa che non proprio non va per il verso giusto, lo certifica un episodio, magari minimo, occorso qualche giorno fa (il primo dicembre) all’inizio di un consiglio comunale: il consigliere delegato alle problematica dei pescatori ed alla marineria in genere, Leonardo Montesanto, abbandona la seduta per circa un ora, probabilmente implorato da qualche grosso esponente della maggioranza rientra in Consiglio anche e soprattutto per non far mancare il numero legale e non mettere alla berlina una maggioranza, che ormai imbarca da tutte le parti ed è destinata ad affondare (politicamente) perché, dicono i bene informati, l’assise civica sarebbe stata preceduta da un vibrata discussione sullo scottante tema.
Si spera in un chiarimento: colare a picco non è il caso.
Alla prossima









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