Convegno del Partito Democratico Fausto Sero: "dobbiamo avere "un progetto politico realistico che parta dai bisogni reali della gente"
CARIATI – Pasquale Loiacono - E venne il giorno del Pd: nel centro sociale della Marina, il primo segretario del partito democratico, Fausto Sero, chiama a raccolta iscritti e simpatizzanti. Il colpo d’occhio su una sala gremita in ogni ordine di posti fa ben sperare: quaggiù, nel Basso Jonio, il partito c’è, ed è forte, e bisogna pur mostrarlo agli ospiti d’eccellenza, dal più amato dagli italiani, come la Cuccarini, Mario Oliverio, il presidentissimo della provincia, al senatore Franco Bruno, fino ai responsabili di circolo dell’area (Terravecchia, Scala Coeli, Campana, Bocchigliero, Mandatoriccio e Pietrapaola) i quali riconoscono la "forza" del Sero e del Pd cariatese tanto da investirli, l’uno e l’altro, del ruolo politico "guida" che manca da troppo tempo. Battaglia unitaria, dunque, e noi, spiega il segretario Sero, dobbiamo avere "un progetto politico realistico che parta dai bisogni reali della gente e sia, nel contempo, rappresentativo della territorialità. Un progetto di unità, che non significa sterile unanimismo, in grado di coinvolgere tutti e ciascuno, con l’obiettivo di portare sul palcoscenico le scelte che contano". Un avvertimento a futura memoria: "La politica del nostro partito non può essere ridotta alla mera questione della leadership, allo scontro sul territorio tra questo e quel gruppo, alla confusione dei ruoli tra chi sta nelle istituzioni con compiti gravosi e forti responsabilità e chi deve portare avanti con impegno giornaliero il partito con la gente, nella gente e per la gente. si tratta di saper costruire un confronto chiaro e netto tra le figure istituzionali e i rappresentanti del partito, in ogni singolo comune, per operare scelte condivise e trasparenti e favorire, principalmente, la partecipazione democratica dell’intera comunità alla politica". Sulla sanità "bisogna avviare una chiara rottura con il passato, che metta al centro della sanità il cittadino, la sua salute, il suo futuro. La politica deve fare centomila passi indietro e non guardare alla sanità come un terreno di clientela politica, di rafforzamento personale e dei propri sostenitori. La sanità è il primo terreno su cui si misurerà la capacità di realizzare una nuova politica. Emigriamo per cercare lavoro, per studiare, privando la nostra terra delle intelligenze migliori, ma intraprendere, nel terzo millennio, il cammino della speranza, per curarsi in strutture sanitarie del centro o del nord, con tutti i disagi che ne conseguono per chi è malato e per i propri familiari, è, sinceramente, insopportabile". Progetti: "È necessario aprirci al confronto con le forze sane del nostro territorio, saper ascoltare le istanze e i bisogni reali della gente per mettere in piedi, tutti insieme, un progetto di sviluppo serio ed alternativo da contrapporre all’usurato e immorale modo di fare politica, pro domo sua, che soffoca, oggi, la nostra cittadina".
L’affondo: "È nostra intenzione, infine, incontrare nei prossimi giorni i partiti politici, le forze sociali, sindacali e imprenditoriali, le associazioni culturali e quanti hanno a cuore questo nostro martoriato paese, per confrontarci a 360 gradi e costruire con gli uomini di buona volontà, di questa nostra città, un progetto politico condiviso e realistico che sia alternativo al modo di fare politico disonesto, arrogante, velleitario, immorale, dei signori che governano attualmente Cariati, spinti dall’unico interesse di far ingrassare i familiari, gli amici e gli amici degli amici".