LA SATIRA DELLA DOMENICA -SORCI VERDI - OGNI RIFERIMENTO A PERSONE O COSE E' PURAMENTE CASUALE







Evviva! Finalmente la fantasia è al potere, almeno nel nostro comune.
Intanto la “Città della tarantella” diventa pure”Città dell’olio”, e questo non stupisce.
Anzi, giacché la tarantella è anche il simbolo dell’allegria, della festosità, della musica, delle abbuffate in compagnia, l’olio ci sta benissimo: ve l’immaginate una bella “fresa” senza olio?
No, non si può. Ed allora che ben venga il prezioso liquido a rappresentare la città.
D’altra parte, è vero o non è vero che l’olio è l’elemento principe per “ungere” certe pratiche amministrative e politiche e procurare vantaggi ai soliti noti che delle spremute di olive ne possiedono in gran copia?
Niente scandali, dunque, e sia.
Ma c’è una cosa che c’impressiona e c’inquieta: qualcuno sta pensando di unire alla tarantella e all’olio anche un altro emblema: il topo.
Già, il topo, o ratto, o sorcio. U SURICIU , insomma.
Non è una barzelletta, perché i nostri zelanti amministratori, avendo scoperto che siamo invasi da milioni di ratti, hanno preso una decisione assai sofferta: quella di dare ai roditori la cittadinanza.
“In verità – dice Mastro Lindo - ci sono centinaia di migliaia di ratti clandestini, ed è giunta l’ora di regolarizzare la loro posizione. Quanti di noi hanno in casa, abusivamente, i simpatici animaletti domestici? Ebbene, in verità, previo versamento di appena 137 Euro, sarà possibile legalizzarli e, addirittura, iscriverli all’anagrafe ed alle liste elettorali, cosicché alle prossime elezioni comunali potranno già votare. E magari fare una lista per conto loro”.
Al fine di perorare l’iniziativa, il 4 dicembre, presso il Centro sociale, un esperto di Chieti (non è uno scherzo) terrà un incontro sui “comportamenti dei ratti - classificazione, biologia, etologia e morfologia dei roditori”.
Quando la nave affonda, gli unici a colare a picco, oltre al comandante, sono i topi.




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