OSPEDALE: ANCORA UNO SCIPPO NEI CONFRONTI DELL’OSPEDALE: ANCHE I PEDIATRI E LE PERICULTRICI LASCIANO IL “COSENTINO” - PROTESTA DEI SINDACATI DELLA CISL E CGIL






CARIATI – Non c’è pace per l’ospedale “Cosentino”: adesso vanno via pure i pediatri e le puericultrici che già erano a “mezzo” servizio, solo di mattina ed esclusi i giorni prefestivi e festivi.
La disposizione, che ha scatenato le ire dei sindacati di categoria, porta la firma del responsabile delle unità pediatriche della ex Asl di Rossano, Francesco Milillo, che dispone il trasferimento del personale presso il presidio ospedaliero di Corigliano dal prossimo primo dicembre.
Sarebbe una decisione “antisindacale” quella assunta dal Milillo e “poco opportuna”, anche per l’approssimarsi, dicono i rappresentanti di Cisl (Cesarano) e Cgil (Galati) del picco di pandemia influenzale.
Se poi si pensa che per tutto il distretto sanitario (Cariati, Terravecchia, Scala Coeli, Campana, Mandatoriccio, Pietrapaola e Bocchigliero) opera un solo pediatra di base, che dovrebbe curare migliaia di bambini, la frittata è bella che fatta.
Milillo si giustifica: “Non avevo altre scelte. L’attività pediatrica è di competenza esclusiva del nosocomio coriglianese e per garantire piena assistenza nell’arco delle 24 ore, in un territorio vastissimo, sono stato costretto a potenziare l’unità complessa del “Chidichimo” con personale da Cariati e da Trebisacce, compresa la specialità di puericultura, atteso che l’ostetricia del “Cosentino” è stata soppressa”.
E di chiusura in chiusura, mentre del nuovo ospedale della Sibaritide non si parla più o, meglio, è scontato che mai sarà costruito, i sudditi del Basso Jonio incassano anche questo ennesimo ceffone.
Ma, forse, non porgeranno più, cristianamente, l’altra guancia, giacché la misura, come si dice, ormai è colma.
Per Cesarano e Galati “il dottor Milillo, che abita proprio a Cariati, sembra dimenticare quale sia la condizione della nostra viabilità la quale non consente di raggiungere in sicurezza, e con la tempestività che un’emergenza pediatrica richiede, il nosocomio di Corigliano. Il fatto è che dall’Azienda sanitaria provinciale continuiamo a ricevere più bastonate che carote, ma questa volta, non riuscire a garantire assistenza ai bambini che hanno il torto di essere nati e di vivere in questo territorio, ci pare davvero troppo. Siamo dinanzi ad una decisione ignobile, che combatteremo con ogni mezzo, di cui l’artefice, o gli artefici, dovrebbero vergognarsi”.
Ma è la storia che si ripete: Erode aveva risolto il problema della vecchiaia sopprimendo i neonati. Non è vero, signori della sanità?

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