SANITA': CALLIPO, LINEA DEL PIAVE? E' UNA CAPORETTO






(AGI) - Catanzaro, 16 nov. - "Mi auguro che i calabresi non credano alle barzellette. Per la sanita', altro che linea del Piave! Qui si e' nel pieno della sconfitta di Caporetto, con l'aggravante che gli sconfitti non vogliono assumersi responsabilita'. Alla vittoria di Vittorio Veneto si potra' arrivare, ma non con i responsabili dello sfascio". Lo afferma, in una nota, Pippo Callipo, candidato alla presidenza della Regione. "Quindici anni di Giunte regionali, di centrodestra e di centrosinistra, - aggiunge - hanno scorticato la sanita' calabrese e trasformato gli ospedali in serbatoi elettorali in cui puo' accadere di tutto. Alle viste, poi, tanto per stare alla linea del Piave, non ci sono Austro-ungarici, rigorosi e inflessibili, ma un Governo molle e complice, che, dopo aver fatto spendere alla Calabria milioni di euro per la ricognizione del debito a cura della KPMG, ancora ritarda ad assumere l'unico provvedimento necessario: il commissariamento della sanita'. L'unico atto da cui si possa ripartire, che certifica, contemporaneamente, un fallimento politico e affida a tecnici di comprovata esperienza l'onere della messa a punto dei conti. Perché il Governo non commissaria la sanita' calabrese, e' un altro mistero italiano. Tutto e' piegato a finalita' politiche, mentre i calabresi per avere una prestazione un filo impegnativa debbono emigrare. Nella sanita' occorre ripartire con una programmazione fatta di merito, buona gestione e controlli interni ed esterni. Naturalmente il Dipartimento dell'Assessorato, che si e' rivelato inefficiente, va azzerato e ricostruito con professionalita' calabresi, perché questa e' l'altra tendenza cui occorrera' uniformarsi: smetterla con l'importare professionalita' esterne alla Calabria la cui incompetenza e' stata fatta pagare ai calabresi. Ci serve un Piano sanitario - conclude - che valorizzi i nostri punti di forza e imponga la fuoriuscita della politica e della peggiore burocrazia, complice del disastro, dagli ospedali".







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