CANCELLATA DAL CAMPIONATO LA CARIATESE, VERA IDENTITA’, DOPO AVER SPESO 550 MILA EURO DATE DIGNITA’ AL NUOVO CAMPO SPORTIVO
CARIATI – Un’altra cattedrale del deserto? Speriamo proprio di no.
Ma quassù, in località “Varco”, appena fuori le mura del centro storico, il nuovo stadio comunale, un sogno accarezzato da decenni, sembra candidato a subire lo stesso destino di molte, troppe opere pubbliche della bella e mesta Calabria.
Finanziato dalla provincia di Cosenza, soprattutto grazie all’impegno di Leonardo Trento, attuale assessore provinciale al territorio, l’impianto è costato 550 mila Euro e, nelle nobili intenzioni di coloro che lo hanno perorato, avrebbe dovuto rappresentare, finalmente, il luogo deputato per affinare il talento nostrano degli amanti del calcio.
Tutto è andato come programma, fino all’epilogo del 15 maggio scorso, quando la commissione comunale diede il via libero al collaudo.
Il campo di calcio, in erba, realizzato ex novo nell’area dove insisteva un vecchio complesso sportivo, è dotato di spogliatoi con annessi servizi; tribune a doppio comparto, per locali ed ospiti; perimetro di recinzione e sistema di irrigazione ed illuminazione: un gioiello.
“Si tratta – dissero soddisfatti gli amministratori - dell’ennesima capacità di questo esecutivo, che non solo sa reperire fondi extrabilancio, ma anche avviare e portare a termine opere di interesse collettivo. In sintesi, alle parole preferiamo i fatti, a tutto vantaggio dei cittadini, giovani in modo particolare, Adesso le numerose società sportive e tutti gli atleti di Cariati, costretti sino ad oggi a sacrificarsi ed “emigrare” in altri siti, potranno fruire di una struttura che rispecchia le capacità e la passione di una grande e lunga storia e tradizione calcistica”.
Peccato che, nel frattempo, la “lunga storia e tradizione calcistica” sia scomparsa: la gloriosa “Cariatese”, vanto della città in tutto il meridione d’Italia e che, non dimentichiamolo, ha sformato, tanto per citarne qualcuno, campioni del calibro di Ciccio Cozza e Vittorio Tosto, non esiste più. Ma questo è un’altra storia.
Ed il nuovo stadio?
Al rettangolo di giuoco, abbandonato ed invaso dalle erbacce, si accede facilmente da un’entrata incredibilmente incustodita, sicché tutti, anche chi ha intenzioni vandaliche, può accedere alla struttura.
Perché non si chiude quell’accesso? Perché, nonostante i proclami di 5 mesi fa, l’impianto non è ancora entrato in funzione?