INCHIESTA SU FONDI POR, GDF ARRESTA 5 PERSONE NEL COSENTINO -- TUTTI I PARTICOLARI DELL'INCHIESTA
(AGI) - Rossano - Le persone coinvolte sono accusate, a vario titolo, diconcorso in truffa aggravata ai danni del bilancio comunitario e nazionale e di violazioni in materia urbanistica. Nell'ambito dell'operazione sono state sequestrate numerose disponibilita' mobiliari, immobiliari e finanziarie, tra cui l'intero complesso aziendale "Terre di Calabria s.r.l." e l'appezzamento di terreno sul quale e' stato realizzato. Gli indagati sono ritenuti responsabili di un'indebita percezione di finanziamenti comunitari e regionali disposti nell'ambito del POR Calabria 2000/2006. L'attivita' si e' concentrata, tra l'altro, sulla societa' "Terre di Calabria s.r.l." di Rossano che, in relazione ad un progetto ammesso ad un finanziamento complessivo di 3.700.000 euro per la realizzazione di un centro di stoccaggio e imbottigliamento integrato di olio extravergine biologico e dop nell'area del Consorzio per lo Sviluppo Industriale per la provincia di Cosenza, ha richiesto ed ottenuto un contributo effettivo di 1.850.000 euro. L'investimento e' inserito in un progetto integrato di filiera (P.I.F.) ben piu' ampio della singola iniziativa, gestito dal consorzio "CO.TE.C. - Olivicolo Biologico e D.O.P.", di Corigliano Calabro (Cs). Lo stesso consorzioe' stato originariamente ammesso ad un finanziamento complessivo di 20 milioni di Euro, dei quali ha effettivamente ottenuto circa 10 milioni . L'attivita' investigativa avrebbe fatto emergere che l'opificio industriale realizzato dalla societa' "Terre di Calabria" s.r.l., oggetto del sequestro, oltre ad essere stato realizzato abusivamente in quanto la societa' beneficiaria non ha mai ottenuto alcuna concessione edilizia o permesso a costruire, sarebbe stato costruito su terreno di proprieta' di terzi, ossia di un altro soggetto giuridico. Nonostante tale pviolazione, il programma d'investimento della "Terre di Calabria s.r.l." sarebbe stato collaudato nei vari stati di avanzamento lavori dai collaudatori della Regione Calabria che, con il loro comportamento connivente, non rilevando le numerose e ripetute irregolarita' riconducibili, in parte, anche a numerose false quietanze liberatorie rilasciate da vari fornitori (pure indagati nell'ambito del procedimento penale in atto), avrebbero consentito alla societa' di percepire le relative quote di finanziamento.I numerosi "artifici e raggiri" posti in essere dagli indagati, secondo gli inquirenti, avrebbero indotto in errore sia la Regione Calabria nell'erogazione del finanziamento pubblico di 1.850.000 euro, sia l'Agenzia delle Entrate di Rossano che, relativamente alle annualita' 2006 e 2007, ha proceduto ad un rimborso dell'IVA di 663.000 euro, che sarebbe stato indebitamente richiesto dalla societa' attraverso l'utilizzo di tali falsi documenti e fatture risultate nelle indagini relative ad operazioni inesistenti. Nei confronti delle societa' coinvolte nelle indagini sono stati gia' svolti accertamenti fiscali che hanno consentito di constatare elementi positivi di reddito non dichiarati o non contabilizzati pari a 6.500.000 euro circa, elementi negativi di reddito non deducibili pari a circa 3.850.000 euro, IVA dovuta e relativa per 1.555.000euro, IRAP per 86.000 euro e imposta di registro pari a 300.000 euro.