LA "GUERRA" DEI SERO: MARIO INSISTE NELLE DIMISSIONI AFFIANCATO DA TUTTA L'OPPOSIZIONE
CARIATI – Continua il braccio di ferro tra il sindaco, Filippo Giovanni Sero, ed il capogruppo in consiglio comunale del Partito democratico, Mario Sero.
Per non perderci, come se stessimo assistendo ad una telenovela, ecco un brevissimo riassunto: Il Sero (Mario) chiede lumi su certe continue “visite” della polizia giudiziaria negli uffici del comune ed il primo cittadino replica, in sintesi, che si tratta di atti dovuti, giacché “da 3, anni, ormai il comune di Cariati è oggetto di denunce ed esposti continui da parte dei consiglieri di opposizione”.
Il rappresentante del Pd stima la risposta del suo omonimo “privi di fondamento” nella quale intravede l’ennesima “occasione per delegittimare, denigrare ed offendere un consigliere comunale di opposizione reo di avere interrogato il sindaco sulla delicata situazione della “legalità” e sui discutibili atti adottati, e colpevole di avere sollevato la questione morale all’interno dell’amministrazione civica”.
Ne consegue che il sindaco “è, ancora una volta, a corto di argomentazioni, e preferisce scagliarsi contro l’opposizione quando, sostanzialmente, dice: “Si è vero che ci sono le indagini in corso, ma la colpa è della opposizione”.
E se questo comune “é stato premiato per ben due volte per la sua trasparenza, chissà cosa mai pensano gli inquirenti dell’intera vicenda”.
L’ennesimo appello rivolto in maniera diretta: “Caro sindaco è ora che ti svegli dalla sbornia derivante dalla vittoria elettorale che tiri in ballo ogni qual volta non sai cosa dire; le numerose indagini in corso, a giudicare dai continui accessi al comune da parte della polizia giudiziaria, sono frutto sicuramente della libera iniziativa della magistratura ma, probabilmente, anche dalle denuncie di privati cittadini, poiché la minoranza si è limitata a presentare esposti e denuncie di natura squisitamente politica, mai personale”.
La tesi: “Se ci sono indagini in corso; se sono stati fatti dei sequestri; se sono state fatte delle perquisizioni, la colpa non è certo dell’opposizione che ha il diritto istituzionale di controllare l’attività e gli atti della maggioranza”.
La certezza: “La macchina amministrativa e l’apparto burocratico ti è sfuggito di mano, oppure non sei stato capace di impartire, come prescrive la legge, gli indirizzi programmatici e di eseguire il controllo, anche formale, sugli atti assunti dai vari uffici”.
Certezza: “Quanto sta succedendo nelle stanze della burocrazia comunale e sulle presunte illegalità di essa, la colpa non è ”non è dell’opposizione”.
L’invito perentorio al sindaco a dimettersi è anche rilanciato dai consiglieri Rita Cosenza e Luigi Baratta (Italia dei valori); Alfonso Cosentino, Tommaso Critelli e Antonio De Nardo (Lista per Cariati),
Per il resto, stiamo a vedere come va.