IL SILENZIO ASSORDANTE DELL'AMMINISTRAZIONE SULL'INCHIESTA DELLA GUARDIA DI FINANZA E DEI CARABINIERI PREOCCUPA MARIO SERO CHE INTERROGA IL SINDACO
CARIATI - La polizia giudiziaria, e nella specie gli uomini della Guardia di finanza di Rossano, starebbe compiendo, da diversi mesi, continui blitz negli uffici comunali, in particolare presso la sede dell’assessorato ai lavori pubblici ed urbanistica, sollevando non poche perplessità nei cittadini e generando illazioni di qualsiasi specie, anche quelle meno ortodosse.
Mario Sero, il capogruppo del partito democratico in consiglio comunale, rompe così gli indugi e si decide a chiedere al sindaco Filippo Giovanni Sero, attraverso un’interrogazione.”quali iniziative politiche ed amministrative intenda egli adottare al fine di fare chiarezza e rendere edotti circa le codeste massicce, continue, pressanti e minuziose “visite”.
Siamo dinanzi ad una “situazione – specifica il consigliere - che si trascina ormai da diversi mesi per cui riteniamo, come forza di opposizione in consiglio, che il sindaco e la giunta municipale adottino, anche in via di autotutela, ogni idonea misura politica ed amministrativa, per meglio cautelare l’ente medesimo ed i cittadini, onde evitare eventuali ulteriori comportamenti che hanno suscitato l’attenzione delle forze di polizia giudiziaria sugli uffici e sugli atti amministrativi adottati dal nostro comune”.
Mario Sero, garantista: “Per fugare ogni dubbio, rimango fiducioso della innocenza
di eventuali soggetti sottoposti alle indagini almeno fino al terzo grado di giudizio e fino a quando non ci sarà una condanna definitiva ed inoppugnabile”.
Tuttavia, l’esponente del Pd constata che “questo sindaco, e questa amministrazione, hanno più volte rimarcato la trasparenza amministrativa del comune, derivante da pubblici riconoscimenti, dandone puntuale comunicazione alla stampa e ricorrendo ad ogni forma di pubblicità in merito”.
Ma oggi che la “situazione di presunta illegalità, correlata alle citate indagini, sta investendo la nostra città, neppure una parola e stata spesa e nessuna comunicazione in tal senso è stata divulgata”, sicché il suggerimento è di “una maggiore trasparenza sul delicato problema magari convocando prossimamente il consiglio con un punto ad hoc”.