CONSIGLIO COMUNALE. GIOVANNI FILIPPO CONTRO MARIO, OVVERO, SERO CONTRO SERO - PER L’ESPONENTE DEL PD, MARIO, QUESTA AMMINISTRAZIONE “POGGIA LA BASE MORALE SULLA MENZOGNA SENZA LIMITI COME SE I CITTADINI FOSSERO POVERI POLLI DA SPENNARE”





CARIATI – E così, come era prevedibile, il lunghissimo consiglio comunale si esaurisce nel dialogo (botta e risposta) fra i Sero: l’uno, in sindaco (Filippo Giovanni) e l’altro il capogruppo del Partito democratico (Mario), protagonisti, nelle ultime settimane, di una vivace polemica che tocca fondamentalmente i temi del lavoro e dell’ambiente.
Sul problema della stabilizzazione dei lavoratori precari (Lsu e Lpu) in forza all’amministrazione civica, il primo cittadino assicura la massima vigilanza: “Il nostro impegno è massimo e se qualcuno pensa di avere scoperchiato il vaso di Pandora solo oggi si sbaglia. Noi non abbiamo dimenticato gli impegni assunti, ma la legge ci impone dei parametri che vanno rispettati. Sicché ribadiamo: i lavoratori precari saranno stabilizzati entro la fine il compimento del nostro mandato.
Ma non ci sta Mario Sero: “Perché non riuscite a trovare nelle pieghe dei vostri effimeri bilanci le poche migliaia di Euro per portare a 36 ore settimanali le ore lavorative dei precari? Basterebbe tagliare certe spese per consulenze, sagre e tarantelle per alleviare le condizioni di cita di chi, ancora oggi, non riesce a mettere assieme il pranzo e la cena, La verità è che di questa gente ve ne infischiate, disattendendo gli impegni presi con gli elettori 3 anni fa”.
Sull’ambiente il sindaco assicura che l’attenzione non è mai scemata ed, anzi, “mai, prima di questa amministrazione, nessuno si era prodigato come questa giunta”.
L’altro Sero (Mario) ribatte: “Con la politica del torcicollo, quella di guardare sempre indietro, non si va da nessuna parte. Bisogna operare nel senso dell’orientamento futuro, senza guardare a quello che ieri è stato giusto o sbagliato. Noi diciamo che un comune insignito della Bandiera Blu non può desistere nemmeno un attimo dal controllo del territorio e punire in maniera esemplare gli inquinatori, compresa la società “Sibaritide” (concessionaria della raccolta, trasporto e stoccaggio dei rifiuti, ndc)”.
Sui concorsi pubblici il sindaco Sero è chiaro: “I procedimenti vanno avanti ma sono, dal punto di vista dell’accertamento dei requisiti, delicatissimi. Abbiamo 300 domande da esaminare.
Mario Sero non è soddisfatto, ma dalla maggioranza non arriva nessuna perorazione a favore del sindaco: i soliti, naturali, legittimi interventi di parte sembrano essersi dissolti, ma il Sero (Filippo Giovanni) se la cava egregiamente.
Esaurite, dopo un paio d’ore, le risposte alle interrogazioni, si passa all’ostica materia della salvaguardia degli equilibri di bilancio, approvata con i soli voti della maggioranza, compresi certi debiti ( 101 mila Euro) contratti dalle passate amministrazioni.
Ai consiglieri di minoranza Cosentino, Baratta, Cosenza e De Nardo non piace la manovra finanziaria e la bocciano inesorabilmente. Cosentino cita il caso della famiglia “prigioniera in casa” a causa del maltempo ed il sindaco persevera nellla sua ricostruzione dei fatti, la stessa che noi del Ponte online abbiamo smentito con documenti e testimonianze (quelle dei carabinieri e dei vigili del fuoco) alla mano.
La riunione pubblica ci riconsegna un Mario Sero che giganteggia e smonta una a d una le “farneticazioni” (sono parole sue) dell’amministrazione civica la cui base morale “poggia sulla menzogna senza limiti, come se i cittadini fossero poveri polli da spennare o, nella migliore delle ipotesi, sudditi agli ordini di certe Maestà. Re senza corone che il popolo spazzerà via alla prima occasione”.



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