La sana satira del PONTE ONLINE. UN’ORDINANZA DI PALAZZO VENNERI VIETA AI CITTADINI DI TRAPASSARE A MIGLIOR VITA. SENSAZIONALE: DA OGGI Ė VIETATO MORIRE. PREVISTE PESANTI SANZIONI PER I TRASGRESSORI E SCIOPERO DELLE POMPE FUNEBRI




Che piaccia o no, bisogna parlarne, magari stringendo in mano un portentoso amuleto oppure, riferito ai soli maschietti, palpare certe ghiandole di forma sferica deputate alla prosecuzione della specie: NEL CIMITERO NON C’È PIÙ POSTO.
Mastro Lindo, come al solito con straordinaria tempestività, non ci pensa su due volte ed affronta il problema di petto, convocando una seduta di giunta.
Ecco la sua proposta: a far data da oggi, e fino a nuovo ordine, è tassativamente vietato morire. I trasgressori saranno puniti severamente.
Detto fatto, si confeziona un’ordinanza, atta alla bisogna, da rendere immediatamente esecutiva.
La nostra talpa a Palazzo Venneri c’informa che la riunione è stata decisamente burrascosa.
Pippi Calzelunghe, che di viaggi se ne intende, è critico; si affanna; cerca, ma non trova, qualcosa da toccare. Poi ricorda che lui certi attributi non li ha: e si arrende.
Micuzzo Tremonti si è portato da casa un ferro di cavallo; Peppe Don se la ride: non ha capito di cosa si parla; Erre Moscia si consulta col Principe e dà il suo assenso; Catàvur intona una tarantella funebre, appena composta, di cui siamo in grado di anticiparvi una strofa in forma di madrigale a rima alternata.
La vita si, è meravigliosa,
E noi per certa convinzione
Abbiam deciso questa cosa:
D’ora in poi, che sensazione,
Tu non devi più crepare:
Il cimitero non ha posti
Per poterti sotterrare.
E poi, costi quel che costi,
Il paradiso può aspettare.
È per questo che io brindo:
Viva viva Mastro Lindo.
L’ordinanza di Mastro Lindo ha indubbiamente dei risvolti positivi: intanto, ad esempio, le sorti dell’ospedale non sono più un problema vista l’abolizione della morte, e poi, in un periodo di recessione, vuoi mettere il risparmio delle famiglie che non dovranno più accendere mutui per le spese dei funerali?
Ma, come in tutte le cose, il provvedimento pone dei seri interrogativi.
Sono prevedibili le proteste dell’Inps, che dovrà pagare pensioni per chissà quanti anni, e quelle di marmisti e titolari di pompe funebri, i quali temono una crisi senza precedenti, dato che i paesi vicini sono pressoché disabitati.
È dell’ultima ora la notizia che i titolari delle onoranze funebri stanno facendo lo sciopero della fame e dormono nelle bare invendute: “O ritirate l’ordinanza, o ci assumete tra gli Lsu ed Lpu (che equivale alla fame, diciamo noi)”.
I fiorai sono sull’orlo di una crisi di nervi perché, oltre a non trapassare nessuno, qui, da qualche tempo, dopo la chiusura dell’ostetricia, non nascono più bambini.
Ma pare che anche la Chiesa abbia protestato ufficialmente: all’inferno ci sono decine di posti liberi. Quando saranno occupati?


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