L’ARCIVESCOVO INCONTRA LE COMUNITÀ CATECUMENALI DI ROSSANO E CARIATI
in molte parrocchie della diocesi”
CARIATI - Il cammino neocatecumenale come esperienza propositiva e indispensabile per la vita delle parrocchie, in aperto dialogo con la chiesa diocesana. Questo l’auspicio con cui mons. Santo Marcianò, arcivescovo di Rossano-Cariati, ha salutato e accolto i circa 120 “fratelli” delle Comunità Neocatecumenali di Rossano (parrocchie di San Giuseppe e contrada Amica) e Cariati (Cristo Re), che hanno preso parte alla celebrazione eucaristica da lui presieduta, il 9 settembre scorso, presso la sala Nausicaa nel villaggio Acquapark di Rossano. Hanno concelebrato sacerdoti e seminaristi, tra cui don Umberto Sapia, responsabile diocesano del Cammino, don Mosè Cariati, parroco di Cristo Re, il crotonese don Rocco Russo, rettore del seminario “Redemptoris Mater” in Belgio, don Santo Battaglia e il diacono Alfredo Pennino. Prima della messa, Tanino Longo, a nome dei catechisti responsabili che portano avanti il Cammino nella diocesi di Rossano-Cariati, ha presentato all’Arcivescovo le comunità, fondate a Rossano nel 1974 da un’équipe della parrocchia romana dei Martiri Canadesi ed a Cariati nel 1984 da alcuni catechisti itineranti provenienti da Torino; il catechista ha anche ricordato il percorso che ha portato alla recente approvazione degli Statuti del “Cammino” da parte della Santa Sede, nonché i frutti, a livello mondiale, dall’itinerario di formazione cristiana, nato in Spagna a metà degli anni 60 per iniziativa di Kiko Arguello: migliaia di vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata, centinaia di seminari “Redemptoris Mater”, famiglie in missione, coppie ricostruite ed aperte alla vita, conversione dei “lontani”. Don Umberto, dal canto suo, ha messo in evidenza come l’incontro costituisca un momento “storico”: è stata la prima volta, infatti, che mons. Marcianò ha celebrato con i catecumeni della sua diocesi, confermandoli nella fede, ed è significativo anche il fatto che questo sia avvenuto nell’imminenza della sua visita pastorale. “È un’occasione importante di crescita per la nostra chiesa” ha detto l’Arcivescovo nell’omelia, senza nascondere il suo entusiasmo. Ai partecipanti all’assemblea ha detto: “Voi siete una risorsa incredibile per tutta la diocesi, un tesoro nascosto su cui posso contare, ma pretendo comunione e dialogo”. Marcianò ha anche accennato alla crisi d’identità che investe l’uomo di oggi e all’affannosa ricerca di Dio, ribadendo il valore della dignità della vita umana, che spesso viene violata e mortificata; ha, quindi, invitato i neocatecumeni a collaborare con la Pastorale della Vita. A tal proposito occorre sottolineare che in diocesi, nei giorni scorsi, è stato inaugurato un importante servizio-segno proprio per la tutela della vita, sin dal concepimento, ossia la Casa di accoglienza per ragazze madri, unica in tutta la provincia, con sede a Rossano.
L’Arcivescovo ha concluso con l’auspicio che ci siano tante parrocchie, in diocesi, pronte ad accogliere il Cammino ritenuto da Giovanni Paolo II “valido per i tempi moderni”. Al termine, la coppia Curia-Farina, responsabili della prima comunità di Rossano, a nome dei presenti, ha fatto omaggio al presule di una croce pettorale in ricordo dell’incontro.