OSPEDALE : COME AL SOLITO ANCORA UNA VOLTA I CITTADINI VENGONO GABBATI - CONTINUA IL BRACCIO DI FERRO CON IL DIRETTORE GENERALE CHE NICCHIA SUL PROBLEMA - NOSTRA INTERVISTA A RAFFAELE BOMBINO
CARIATI - Pasquale Loiacono - Buggerati. Come sempre.
L’apertura o, meglio, la mancata apertura del reparto di geriatria nell’ospedale cariatese, così come garantita e sottoscritta presso la prefettura di Cosenza, all’indomani della protesta popolare, dagli amministratori del comune di Cariati, dai sindacati, dai vertici sanitari della provincia di Cosenza e dal rappresentanti del comitato spontaneo pro – ospedale, rischia di diventare un boomerang o, al limite, una colossale bufala.
La struttura, approntata in tutta fretta, nonostante la delibera istitutiva del 27 gennaio scorso, c’è.
Manca un solo medico: ma è la classica goccia che fa traboccare il vaso, perché senza quel professionista, a fronte dio un organico, almeno sulla carta, già pronto, non si può assicurare la continuità assistenziale nelle 24 ore.
Traduzione: il servizio c’è, a mezzo regime, ma i ricoveri sono preclusi.
S’indigna il rappresentante sindacale della sigla Rdb – Cub, Raffaele Bombino,rientrato ieri da Milano ove si era recato per ragioni personali: “Non erano questi gli accordi che avevamo preso con il direttore generale dell’Asp, Franco Petramala, e con il suo staff i quali, con enfasi avevano annunciato pubblicamente che il 7 di settembre avremmo avuto una unità operativa funzionante al 100%”.
Ma non basta, perché nel verbale sottoscritto il 25 agosto scorso (lo pubblichiamo a lato), fra le altre cose era previsto “l’avvio immediato delle procedure per la dotazione di una Tac e l’istituzione (sempre “immediata”) della riabilitazione cardio – respiratoria.
Le altre promesse, come quella della “assegnazione di un congruo numero di anestesisti”, lasciano il tempo che trovano.
Ma i “saggi” della sanità nostrana sembrano aver dimenticato.
Gabbati e contenti.