DOPO 59 ANNI VEDE L'IMMAGINE DEL PADRE SULLA TOMBA AL CIMITERO - STORIA DI ARGENTINO FIGLIO DI UN CARIATESE, CHE RIABBRACCIA LA FAMIGLIA - A MARGINE LA VERSIONE SPAGNOLA
CARIATI – Pasquale Loiacono - Non siamo a “Carramba che sorpresa” e la storia che raccontiamo non è frutto dell’immaginazione di qualche autore televisivo, ma è talmente reale da sembrare il frutto di una fantasia senza limiti e potremmo intitolarla “Alla ricerca dell’identità perduta”.
All’ufficio anagrafe del comune si presenta un signore argentino, Carlo Alfonso Santoro, 59 anni, assieme alla consorte, la signora Angela.
In tasca l’uomo ha uno sgualcito certificato di nascita del suo papà,cariatese, di cui non ha memoria, si legge la dta (1920) ed il nome.
Il responsabile dell’ufficio, Fedele Fazio, si mette a disposizione della coppia e spulcia nell’archivio; ecco il faldone del ’20.
Risulta agli atti che tal Alfonso Santoro è emigrato in Argentina nel 1948 per rientrare in patria negli anni ’70; ma, purtroppo è deceduto in quel di Carpi (Modena) nel 1985.
Un attimo di smarrimento mitigato però da una buona notizia: l’unico fratello di Alfonso, Domenico, è ancora in vita; gode di salute discreta ed abita proprio qui, a Cariati.
Carlo si reca all’indirizzo fornitogli; bussa alla porta; gli apre un vecchietto arzillo; cala il silenzio: forse la voce misteriosa del sangue comincia a farsi sentire.
Un attimo per capirsi e scoppia la gioia, il tripudio, e tante lacrime.
Zio Domenico non crede ai suoi occhi, tanto più che ignorava di avere un nipote ed il nipote di avere uno zio e dei cugini, gli unici parenti, le “radici” di una stirpe che non si sono mai recise.
Un passo indietro: Alfonso emigra subito dopo la seconda guerra mondiale; a Cariati lascia una moglie ed una figlia che, più tardi, piccolissima, malauguratamente, morirà.
Lui è un tipo esuberante, un barbiere “tombeur de femmes”, si direbbe oggi, un play boy ante litteram.
In Sudamerica conosce una bella argentina e dalla loro relazione nasce, nel 1950, Carlo.
Il giovane cariatese ha voglia di sfondare e così, nel ’53, abbandona il figlio e la compagna per gettarsi, anima e corpo, nel businnes del turismo.
Le cose gli vanno bene, e tra una donna e l’altra (riesce a concepire altri due figli) decide, complice l’eterna nostalgia, di rientrare in Italia.
Cariati gli sta stretta, lui che è abituato alle grandi città punta decisamente sull’Emilia ed apre ben tre agenzie di viaggio.
È l’inizio di una spola continua tra carpi e Cariati: qui tutti lo rammentano come un tipo allegro, gioviale, generoso, pieno di talento e con tanta voglia di vivere.
Ma di quel primo figlio non parla mai con nessuno: “Solo qualche accenno, ogni tanto, ma nulla di particolare”, dicono oggi i nipoti.
Ieri l’epilogo commovente: Carlo vede per la prima volta il ritratto del padre sulla tomba ove riposano le sue spoglie mortali.
E non trattiene l’emozione, che contagia un po’ tutti, quando sul loculo depone dei fiori: “Non ho mai smesso di cercarlo, forse per la smania, naturale, di sapere chi sono. Sentivo che mi mancava qualcosa, una parte importante di me. Ora so di avere anch’io una famiglia, la mia famiglia”.
VERSIONE SPAGNOLA
CARIATI - No estamos para "Carramba que sorprender" y la historia que raccontiamo no es la imaginación de algunos autor de televisión, pero es tan real por parece fruto de una fantasía sin límites y podría tener derecho "en busca de identidad perdida".
En los registros de Oficina es un señor de Argentina, Charles Alfonso Santoro, 59 años, junto con la esposa, Sra. Angela el común.
Hombre tiene un certificado de sgualcito de nacimiento de su padre, cariatese, que no tiene memoria, lee el dta (1920) y el nombre en el bolsillo.
‘ El jefe de la Oficina, fiel Smith, pondrán en par disponible y spulcia en el almacén; aquí son los 'faldone 20.
' Es constancia de que este Alfonso Santoro emigró en Argentina en 1948 volver a casa en la década de 1970; pero lamentablemente murió en el de Carpi (Modena) en 1985.
Un momento de confusión, sin embargo mitigado por una buena noticia: el único Alfonso, Dominic, hermano está todavía en vida; disfrutar de salud discreto y precisamente aquí, reside en Cariati.
Charles va a nosotros; dirección de puerto de bussa; la abre una vecchietto arzillo; cae el silencio: tal vez la misteriosa voz de la sangre comienza a obtener oído.
Un momento para comprender a sí mismos y hay alegría, el tripudio y muchas lágrimas.
Domenico tío no creen sus ojos, especialmente dado que desconocía de tener una sobrina y sobrino tienen un tío y primos, los familiares sólo, "raíces" de una carrera que nunca han recise.
A el paso hacia atrás: Alfonso emigrar inmediatamente después de WWII; Cariati deja una esposa y una hija, más tarde, diminutos, por desgracia, muere.
Él es un tipo exuberante, un "tombeur de femmes" Barber, en la actualidad, parece un niño de juego ante litteram.
En Sudamérica sabe argentino hermoso y el informe nació, en 1950, Charles.
'El cariatese joven quiere de última hora y, en' 53, abandona el niño y el complemento a tiro y alma en la businnes de turismo.
Las cosas están bien y entre una mujer (incapaces de concebir otros dos hijos) decide, cómplice el eterno anhelo que deben incluirse en Italia.
Cariati la está cercano, el que se utiliza para las ciudades Barb definitivamente en Emilia y muy abierto tres agencias de viajes.
Es el comienzo de un transbordador continuado entre coatbridge y Cariati: aquí todos recuerdan como un alegre, gioviale, generosa, plena clase de talento y con tanto deseo de vivir.
Pero ese primer hijo no nunca habla con nadie: "sólo unos pocos mención, en ocasiones, pero nada especial", dice hoy nietos.
Ayer el movimiento epílogo: Charles ve primero el retrato del padre en la tumba donde descansan sus restos mortales.
Y no conserva la emoción que contagia un poco todos, cuando en el loculo coloca Flores: "lo hago no jamás detenido probarlo, tal vez por el frenesí, natural, saber quiénes son". Sentí que estaba falta algo, una parte importante de mí. "‘ Ahora sé que también han 'yo una familia, mi familia".