Il “piano” dell’Amministrazione sulla stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità è stato accantonato? Critelli: “Ma c’era davvero bisogno, a questo punto, di bandire concorsi pubblici”
CARIATI – Pasquale Loiacono - Sulla vicenda dei 26 lavoratori precari (Lsu ed Lpu) in servizio presso il comune di Cariati, ancora in attesa della cosiddetta stabilizzazione, cioè l’inserimento in pianta stabile ed indeterminato, ritorna il consigliere civico di minoranza Tommaso Critelli (Lista per Cariati), autore, per l’argomento, di innumerevoli interrogazioni al sindaco che, dice lui, “sono ancora inevitabilmente senza risposta”.
Per risolvere definitivamente il dramma dei precari, i lavoratori del “limbo”, la regione Calabria, con delibera n. 348 del 5 maggio 2008, aveva assegnato al comune di Cariati un contributo di 390 mila Euro, oltre ad un’eventuale risorsa aggiuntiva di 130 mila Euro.
“Ma, allo stato – spiega Critelli – non si sa assolutamente nulla, come rimangono ignoti i motivi per cui l’esecutivo non abbia mai voluto dare, sull’esempio di altri comuni della zona, una risposta energica volta alla risoluzione del problema”.
Eppure, quelli che si chiamano lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità (come se esistessero lavori inutili), “da molti anni svolgono con impegno, diligenza e responsabilità, mansioni irrinunciabili per il funzionamento dell’apparato burocratico comunale: cosa si aspetta, ancora, di coronare un’aspirazione legittime che è quella di liberarli, finalmente, dalla provvisorietà?”
Il lavoro è un tema troppo importante per essere sottovalutato, e così Critelli lancia la provocazione: “Ma c’era davvero bisogno, a questo punto, di bandire concorsi pubblici per esami se abbiamo gente che mostra quotidianamente estrema competenza e scrupolo nello svolgimento della propria attività?”.
Il sospetto: “A questo punto ci sembra ragionevole avanzare dei dubbi sulle reali intenzioni del governo locale rispetto ai concorsi citati. Non è che quei posti, o la promessa di posti, sarà la solita merce di scambio per accattivarsi simpatie, e dunque voti, nelle prossime elezioni provinciali?”