OSPEDALE. SI INFIAMMA LA POLEMICA DOPO LE DICHIARAZIONE DI FRANCO CORBELLI CHE CORREGGE IL TIRO AFFERMANDO DI AVER RIPORTATO “ESPRESSIONI USATE DAL PROFESSIONISTA” - FUSTO SERO (PD) CORBELLI SI SCHIARI AL NOSTRO FIANCO PER OTTENERE LA TAC
CARIATI – Pasquale Loiacono - Una denuncia di Franco Corbelli, il “capo” del movimento “Diritti Civili” non può, senza ombra di dubbio, proprio per l’impegno e la passione che egli ci spende, passare sotto silenzio.
Nella terra dove le voci urlano, purtroppo, nel deserto, quella di Corbelli è, fortunatamente, una poche ascoltate e che, spesso, sortiscono gli effetti sperati.
Non sembra essere così per l’ospedale di Cariati ed, in particolare, per il reparto di geriatria, sulla carta allocato da un decennio nella cittadina jonica ma, di fatto, scippato, per una sorta di atavica, tribale lotta della miseria, coordinata dai “poteri forti” della politica, nel presidio ospedaliero di Rossano.
Non è, dunque, una conquista, come qualcuno vuol fare apparire, ma, piuttosto, un ripristino della legalità.
Tuttavia, Franco Corbelli è intervenuto (“in maniera scomposta, tardiva e sospetta”, dicono a Cariati) perorando la tesi della mancanza della Tac e della fatiscenza dei locali ove, dal 7 settembre prossimo, sarà garantito il servizio.
Coglie la palla al balzo Matteo Cesarano, sindacalista della Cisl, per spiegare alcune cose: “Che l’assenza della Tac provochi scompensi morali e materiali, aggravati da continue, antieconomiche spole fino a Rossano, è un fatto assodato. Ma ci chiediamo: visto che sono almeno 10 anni che reclamiamo il prezioso strumento diagnostico (promessoci da tutti i politici di turno che qui vengono a far man bassa di voti), dove era Corbelli quando quaggiù si lottava con i denti e con le unghie?”
In realtà- spiega Cesarano - la geriatria è ospitata in “camere decorose da due letti con sollevatore, il bagno, e dotate di tutti i confort, compreso il telefono, l’aria condizionata e la doccia”
La risposta di Franco Corbelli, “sui rischi legati all’imminente trasferimento” del reparto di geriatria “in locali fatiscenti” non si fa attendere: “siamo dinanzi all’unica struttura pubblica della provincia priva di una Tac indispensabile per sottoporre gli anziani pazienti a questo esame urgente” e salva vita.
Il leader di “Diritti Civili” manifesta “stupore, amarezza e indignazione per quello che ritiene un attacco assolutamente ingiustificato, inaudito e violento nei suoi confronti per una denuncia preventiva che aveva e ha il solo scopo di mettere in
condizioni di sicurezza il nuovo reparto: sono intervenuto su richiesta di un medico e dopo che lo stesso professionista, operatore sanitario e profondo conoscitore della realtà ospedaliera della zona (e in particolare di geriatria), ha effettuato un sopralluogo nei locali dell’ospedale cariatese scelti per ospitare la nuova unità operativa”.
Corbelli ammette di aver riferito esattamente le stesse “espressioni usate dal professionista”, e ribadisce di “non essere il megafono politico o barone, ma il portavoce delle giuste istanze e bisogni dei cittadini, il difensore dei diritti civili di tutti, in particolare delle categorie più povere, deboli ed emarginate che difendo da 30 anni”.
In sintesi, senza la Tac si rischia la vita ; il quarto piano del “Cosentino” è “fatiscente” ed inadeguato ad ospitare un servizio così importante” e, dulcis in fundo, l’accesso è ostacolato da “barriere architettoniche”.
L’amarezza. “Mai avrei immaginato, per aver sollevato questo
problema e aver fatto questa denuncia preventiva, di ricevere una valanga di
offese e insulti bipartisan, di chi magari è convinto che con la prepotenza
si può e deve ottenere tutto, anche a costo di mettere, allestendo reparti
non sicuri, a repentaglio la vita dei pazienti. Quanto all’ invito di andare
a Cariati sono pronto a farlo, anche perché è un posto meraviglioso, con
gente cordiale e ospitale, la cui immagine e storia non viene minimamente
inficiata da casi isolati di arroganza e intimidazione che naturalmente
non condizionano o frenano il mio impegno civile”.
Il segretario del Partito democratico cittadino, Fausto Sero, intervenuto anch’egli sulla querelle, sottolinea: “Quando abbiamo parlato di un suggeritore di Corbelli abbiamo visto giusto: Diritti Civili dovrebbe essere dalla parte della gente comune, non dei grandi professionisti della medicina, tanto più quanto questi, dall’alto del loro altare, si permettono di disattendere le direttive dell’azienda per cui lavorano: perché questo illustre professionista si permette, da anni, di rifiutare il trasferimento a Cariati nel reparto che qui, naturalmente, da tempo immemorabile avrebbe dovuto essere allocato? Chi c’è dietro a questo marciume? Perché penalizzare solo e sempre le popolazioni del Basso Jonio cosentino come se si trattasse di avere a che fare con sudditi di un sovrano impalpabile eppure così potente? Ma, bando alle polemiche, ci aiuti il Corbelli ad ottenere la Tac: saremo lieti di condurre assieme a lui una battaglia di civiltà”.
Noi, dopo aver riportato, per evidenti ragioni di spazio in maniera sintetica, le legittime reazioni di ciascun attore, ci limitiamo a pubblicare le foto del reparto “fatiscente” di geriatria scattate ieri mattina.
Stiamo a vedere come va.