RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LE PRECISAZIONI DEL SINDACO DI TERRAVECCHIA MAURO SANTORO
AL Direttore de “IL PONTE-ONLINE”
Egregio Direttore,
relativamente all’articolo apparso oggi, 29 agosto, su “Il Ponte-online”, dal titolo: Ospedale: MATTEO CESARANO SINDACALISTA CISL METTE IN DUBBIO L'ACCORDO RAGGIUNTO PER L'OSPEDALE DI CARIATI ""L'ACCORDO SAREBBE SERVITO SOLO PER SBLOCCARE LA SS 106"- , in merito alle dichiarazioni ultime del rappresentante sindacale Raffaele Bombino che esordisce: “ A questo punto i signori sindaci del territorio dovrebbero tutti rassegnare le dimissioni. Da subito.”, mi permetto di sintetizzare i fatti come si sono svolti negli ultimi giorni.
1. I sindaci del territorio, a cavallo della provincia di Cosenza e Crotone, hanno sostenuto con convinzione l’azione di protesta per la difesa dell’ospedale di Cariati, contribuendo in sede istituzionale ad avere, dal presidente della Regione Calabria e dal Dirigente del dipartimento sanità, la rassicurazione che il “Vittorio Cosentino” non è inserito nell’elenco degli “ospedali della salute” ma che questo rimane inserito nel circuito ospedaliero della sanità calabrese ma che necessita un intervento di riconversione.. I sindaci hanno evidenziato, altresì, che l’ospedale cariatese non è solo della città di Cariati ma che appartiene ad un intero territorio, posto a salvaguardia dei diritti alla salute di un vasto comprensorio posto tra la periferia di due province.
2. Al primo incontro nella Prefettura di Cosenza, per decisione unanime assunta nel palazzo municipale di Cariati, era presente la delegazione cariatese costituita esclusivamente dai componenti del “Comitato pro ospedale”, di cui non fanno parte i sindaci del territorio.
3. Di ritorno da Cosenza, la sera alle ore 21:00, il sindaco di Cariati ha convocato in municipio tutte le parti , compresi i sindaci, ed ha portato a conoscenza che, nel verbale sottoscritto alla presenza del prefetto, il direttore dell’ASP Dott. Petramala ed il Dirigente del Dipartimento sanità della Calabria Dott. Guerzone, si erano impegnati sui punti che ampiamente sono stati trattati dal V/s giornale. All’incontro in comune erano presenti, tra l’altro, una rappresentanza dei cittadini che occupavano la Statale 106 nei pressi di località S. Cataldo i quali hanno sostenuto che loro con i cittadini che protestavano nel pressi dell’ospedale, pare coordinati dal R.d.B. Raffaele Bombino, condividevano solo la protesta e non la rappresentanza. Infatti, il sindaco Sero informava tutti presenti che il Bombino, pur invitato a recarsi a Cosenza e a partecipare all’incontro, aveva declinato ogni invito.
Tutte le forze politiche di Cariati, oltre ai rappresentanti del “comitato pro ospedale”, ed alla presenza dei sindaci, decidevano che era necessario un nuovo incontro con il prefetto affinché si acquisissero le relative delibere che garantivano gli impegni assunti dall’ASP.
4. Il giorno successivo si tenne l’incontro in Prefettura con il Direttore Petramala e il Dott. Guerzoni a cui partecipò una rappresentanza del “Comitato pro ospedale”, compreso il R.d.B. Raffele Bombino. I sindaci del comprensorio non sono stati invitati a partecipare.
5. Alle ore 21:30, convocati dal sindaco Sero, tutti i rappresentati delle forze politiche cariatesi, oltre a quelli che si erano recati in Prefettura – compreso il Bombino -, si sono riuniti nel palazzo municipale per valutare l’esito di quell’incontro.
Dopo ampia discussione tutti, ma proprio tutti, concordavano che i documenti acquisiti e le volontà espresse davanti al prefetto ed altre autorità davano una moderata tranquillità circa il fatto che il presidio di Cariati rimaneva un ospedale nel circuito sanitario calabrese, con la presa d’atto che comunque va riconvertito e potenziato. Tutti ritennero opportuno invitare i cittadini a rimuovere i blocchi stradali (S. Cataldo – Ospedale). Si convenne che nei giorni successivi era necessario che il comitato vigilasse sul mantenimento degli impegni assunti dall’ASP. Il sindaco di Terravecchia suggeriva di allargare il “comitato pro ospedale” anche ai sindaci del territorio, per evitare che la problematica fosse intesa come del solo comune di Cariati, poiché l’ospedale rappresenta un punto di riferimento sanitario per tanti cittadini dei paesi vicini.
6. In quella sede si concordava che, dato il clima surriscaldato che serpeggiava nei cittadini, era opportuno che l’informativa sarebbe stata fatta dal sindaco di Cariati, anche per evitare che si trasformasse in una passerella di comizianti, chiedendo ai due comitati di protesta di rimuovere i blocchi stradali. Nei fatti, il primo intervento è stato quello del R.d.B. Raffele Bombino che, vantandosi dell’immane sforzo profuso in Prefettura, finalmente l’ospedale di Cariati, sotto la spinta della protesta cittadina, aveva ottenuto tutto quello che ne garantiva la sopravvivenza. Il Bombino aggiunse che, a breve, avrebbe ripreso la sua attività sindacale in quel di Cosenza ed il quella sede avrebbe verificato se gli impegni assunti dall’ASP si sarebbero mantenuti, poiché sottolineò la sua notoria amicizia con il Dott. Petramala.
7. Leggendo le sue dichiarazioni di oggi, pare che il Bombino abbia iniziato a mettere le mani in avanti, ricercando un alibi preventivo per eventuali imprevisti che dovessero accadere dopo che lui ed il “comitato pro ospedale” hanno accettato e condiviso gli interventi proposti dall’ASP, dimentico di chiarire che i sindaci in questa fase non sono stati coinvolti. Forse il Bombino ha avvertito il rischio di un commissariamento della sanità calabrese e l’inevitabile cambio d’interlocutore. Fatti, in verità, già paventati dal Presidente Loiero nell’incontro con i sindaci. In realtà, queste fughe in avanti voglio scaricare sui sindaci responsabilità che, nei fatti, gravano sulle spalle anche del Bombino che si è vantato di ritenere validi gli impegni assunti in Prefettura.
8. I sindaci, rappresentanti delle comunità perché liberamente e democraticamente eletti, sono ancora mobilitati per tutelare gli interessi dei cittadini. Invitano i cariatesi a mettere da parte coinvolgimenti personali e speculazioni politiche di basso profilo poiché gli impegni che ci coinvolgeranno nell’autunno che sta per arrivare saranno gravosi e determinanti per il futuro dei nostri paesi.
Rimane sul tappeto la questione del termovalorizzatore che il commissario vuole realizzare nel territorio di Scala Coeli.
Dobbiamo porre all’attenzione del governo l’ammodernamento della SS 106, soprattutto nel tratto Crotone –Sibari.
Dobbiamo continuare a vigilare sugli impegni assunti in favore dell’”ospedale territoriale di Cariati”.
I sindaci ritengono che sia poco serio chiedere dimissioni senza indicarne i motivi.
I sindaci ritengono che per il bene delle nostre comunità occorre rimanere uniti con l’obiettivo che la forza delle nostre proposte si misura con la solidità della nostra coesione.
Grazie per l’attenzione.
MAURO SANTORO
Sindaco di Terravecchia