'NDRANGHETA: BOSS DE STEFANO TRADITO DALL'AMORE PER FAMIGLIA
(AGI) - Reggio Calabria - Paolo Rosario De Stefano, il presunto boss reggino arrestato dalla polizia mentre si trovava in vacanza a Taormina con la famiglia, e' considerato un elemento di assoluto vertice nel panorama criminale della 'ndrangheta, dal momento che, come evidenziano gli investigatori della Squadra Mobile, dopo la cattura del cugino Giuseppe e' divenuto il capo indiscusso dell'omonima e potente famiglia mafiosa. Quello dei De Stefano e' delineato come un clan dedito alle estorsioni, alla gestione delle opere pubbliche mediante prestanome e al traffico internazionale di armi e droga, grazie alla collaborazione con i maggiori cartelli internazionali del narcotraffico. A delineare il ruolo di Paolo Rosario De Stefano e' stato anche il collaboratore di giustizia Giovanbattista Fracapane che aveva sottolineato come il giovane trentatreenne aveva assunto le veci dello zio Orazio De Stefano, del quale Paolo Rosario aveva anche curato la latitanza. L'indagine che ha permesso di individuare il presunto boss in vacanza a Taormina ha avuto una improvvisa accelerazione lo scorso 7 agosto, quando venne registrato l'allontanamento della moglie e delle figlie da Reggio Calabria. Quindi, furono notati spostamenti sospetti di alcune persone ritenute vicine a De Stefano nella zona di Messina, fino all'individuazione del latitante. Paolo Rosario De Stefano e' stato, infatti, notato nel piccolo centro di Sant'Alessio Siculo, in compagnia delle tre figlie. A questo punto e' scattato il pedinamento fino allo stabile a tre piani dove e' avvenuto il blitz che ha portato all'arresto.