Acqua, nuovo divieto: intervengono #cariatipulita e l’Alternativa
Una nuova, l’ennesima ordinanza dello scorso 8 marzo, annuncia la sospensione di erogazione idrica dalle fontane pubbliche e interdizione dell’uso potabile dell’acqua erogata dalla condotta comunale in tutto il territorio. Uno scempio quello perpetrato ai danni dei cittadini che negli ultimi 4 anni hanno subito un continuo ordine e contrordine di divieto di utilizzo dell’acqua pur pagando bollette salate. Ma non c’è da meravigliarsi più di tanto considerando che per la spazzatura la situazione è ancora più grave.
Acqua che è uno dei punti fondamentali della prossima campagna elettorale, ma speriamo che dopo la campagna elettorale finalmente questo problema possa trovare una soluzione. Interviene sulla questione il candidato a sindaco di Cariati per #cariatipulita Assunta Scorpiniti, che scrive: “Come un inesorabile rito che continua a perpetrarsi, mancanza d'acqua in alcune zone del paese, pessima qualità erogata in altre e l'ennesimo divieto comunale di uso dell'acqua della condotta per l'alimentazione e l'igiene umana, si susseguono e si alternano a discapito di un diritto fondamentale: il diritto all'acqua, riconosciuto con tanto di risoluzione ONU, come diritto umano – spiega attraverso una nota - Sono davvero tanti i nostri concittadini esasperati dalla qualità del servizio idrico comunale, gestito, per la maggior parte, come si sa e come avviene per tanti altri comuni calabresi, dalla società privata Sorical. Ribadiamo la necessità di provvedimenti ad effetto immediato e a più ampio termine per una soluzione del problema che tocca, ed è un paradosso, un territorio ricco d'acqua; basti pensare alle sorgenti presenti nelle contrade Acquaviva, Palumbo e Macchie”.
Cariati Pulita chiede che, con i dovuti passaggi amministrativi e un confronto con la Sorical, siano ripristinati gli originali parametri di erogazione; lo stesso sindaco Sero, in una nota chiarificatrice pubblicata qualche tempo fa, affermava che erano scesi fino a 7 litri al secondo, contro i 12 previsti. Nell'occasione, dichiarava che la situazione delle casse comunali impediva la ricerca di altre fonti di approvvigionamento finalizzate a colmare una carenza che, di fatto, ci riporta alla Cariati degli anni Settanta e Ottanta, quando in molte zone della Marina vivevamo attaccati a un filo d'acqua che scorreva dal rubinetto delle nostre case e nella fatica quotidiana di trovare nelle zone rurali o nei paesi vicini l'acqua necessaria ai bisogni più elementari.
Un vero e proprio attentato alla civiltà e alla salute pubblica, che si ripete oggi, seppure in altre forme a Cariati e in tanti comuni calabresi che hanno adottato la gestione privata dei più importanti servizi, tra ricorsi, contestazioni, iniziative anche dirompenti dei sindaci di cui è stato dato conto dagli organi d'informazione.
“Noi di Cariati Pulita, con l'adesione alla Proposta Regionale di Iniziativa Popolare su "Tulela, governo e gestione pubblica del ciclo integrato dell'acqua", lanciata nel 2013 dal Coordinamento Calabrese Acqua Pubblica "Bruno Arcuri", siamo certi che con la fine della gestione privatistica di un bene vitale, quindi di per sé pubblico, e l'adozione di pratiche virtuose sperimentate in molti comuni calabresi con vantaggi per il lavoro e l'economia, la situazione possa migliorare e man mano risolversi. Chiediamo, inoltre, che sia immediatamente verificato dai tecnici comunali lo stato degli impianti, e che si lavori alla ricerca di fondi per poterli migliorare e per individuare anche nel nostro territorio e utilizzare altre fonti di approvvigionamento. Soprattutto continuiamo a sensibilizzare i nostri concittadini su un uso corretto dell'acqua. Contro ogni spreco, sapendo che l'acqua è la nostra stessa vita”.
L’ Alternativa invece punta sulla intenzione di individuare tutti i finanziamenti possibili e necessari affinché la rete idrica venga al più presto mappata e risanata, in modo da garantire la salubrità dell'acqua e la salute dei cittadini nonché la continuità nell'erogazione di questo bene primario e prezioso. “Da più di tre anni il problema acqua è argomento di discussioni, manifestazioni, denunce, punti all'ordine del giorno in Consiglio Comunale, ordinanze di divieto di utilizzo, ordinanze di ripristino dell'utilizzo, botta e risposta tra analisi dell'Arpacal e analisi commissionate dal Comune – sostengono - Purtroppo le innumerevoli analisi che sono effettuate periodicamente, fanno emergere un'alternanza di valori molto preoccupante: valori inaccettabili di Escherichia Coli e altri Coliformi fecali e valori elevati oltre misura di Cloro, utilizzato ad alte concentrazioni probabilmente per distruggere la carica batterica eccessiva. Il fatto è che sia gli uni che gli altri sono molto dannosi per la nostra salute. I Coliformi, in particolare l'Escherichia Coli, sono batteri che provengono dalle feci degli animali a sangue caldo e nell'acqua potabile dovrebbero essere pari a zero. Se invece sono presenti causano numerose infezioni, sia a livello dell'apparato genito-urinario, che della pelle e nel peggiore dei casi possono causare anche polmonite. Il Cloro a sua volta, usato come "banale" disinfettante, se presente nell'acqua ad alte concentrazioni (acqua spacciata per potabile), provoca sulla cute e sugli annessi cutanei irritazioni, secchezza e dermatiti, ma, ancor peggio, se ingerito quotidianamente a concentrazioni elevate è dannoso per l'apparato digerente, respiratorio, circolatorio e per il sistema nervoso. Dopo questa disamina prettamente scientifica necessaria per far capire a tutti quali e quanti danni la non potabilità dell'acqua può causare alla nostra salute, è importante ricordare che in tantissimi Consigli Comunali il problema acqua è stato portato all'attenzione del Sindaco Sero e di tutta la sua maggioranza da parte dei consiglieri di opposizione e non si sono ottenute ne' le spiegazioni necessarie ad individuare l'origine e la causa del problema stesso, né sono stati individuati i provvedimenti atti a risanare l'intera rete idrica comunale, ridotta ormai ad un colabrodo.
Basti pensare che il Comune di Cariati non è regolarmente provvisto della mappatura della rete idrica, nonostante più volte richiesta. Il Sindaco pressato a riguardo in un Consiglio Comunale ebbe a dire che era a conoscenza della situazione disastrosa della rete idrica comunale, ma dichiarò l'impossibilità ad effettuare qualsiasi intervento di risanamento in quanto troppo costoso per il Comune in un momento così critico per l'economia dell'Ente.
Forse però il nostro Sindaco dimentica che siede sulla poltrona di primo cittadino da quasi dieci anni e che, forse, in tutto questo tempo e con il vantaggio indiscutibile di un'amministrazione che opera in continuità e i cui componenti appartengono quasi tutti ad un unico partito (il PSI), avrebbe potuto dedicare più attenzione e più sforzi per poter risolvere questo problema, avrebbe potuto tutelare un po' di più, per come gli compete, la salute dei suoi cittadini, avrebbe dovuto garantire di più e meglio l'erogazione dell'acqua quale bene primario ed indispensabile per tutti noi”.