Tribunale, i sindaci del basso Ionio: “Non siamo immobili”
MANDATORICCIO – Siamo sindaci in prima fila, altro che in poltrona! Non è piaciuta ai primi cittadini di Corigliano Giuseppe Geraci, di Cariati Filippo Sero, di Pietrapaola Luciano Pugliese, di Terravecchia Mauro Santoro e di Mandatoriccio Angelo Donnici la polemica sollevata sul progetto del nuovo tribunale del territorio, apparsa sulla stampa nei giorni scorsi e definita dagli interessati “strumentale, infondata e priva di contenuti”. Il progetto del nuovo tribunale territoriale, al momento, è al vaglio degli uffici ministeriali competenti e i sindaci del territorio ne hanno preso atto senza abbassare la guardia: il loro obiettivo, sostengono, è di colmare il gap di garanzia del diritto alla giustizia nella Sibaritide, determinatosi dopo la chiusura del Tribunale di Rossano.
“Non capiamo – si legge in un comunicato congiunto - il perché e la regia di questo accanimento, non vi è stato e non vi è nessun immobilismo da parte nostra, ingiustamente chiamati in causa; al contrario, siamo pronti al confronto e al dibattito”. Accuse di “pessimo gusto”, sostengono, chi rappresenta le comunità ha il diritto di partecipare al dibattito in corso sulle questioni che riguardano emergenze e sviluppo del territorio, dall'offerta sanitaria esistente alla mobilità, dal dissesto idrogeologico alla giustizia. Piuttosto, precisano, si cerca di scaricare sempre sui sindaci le conseguenze di decisioni assunte altrove, probabilmente a causa di ben altre assenze ed incapacità istituzionali e politiche, contro le quali la protesta e la mobilitazione locale è stata unitaria. “Siamo sempre stati presenti – aggiungono ancora – a fianco dei professionisti e delle associazioni in tutte le iniziative messe in campo fino ad oggi, senza alcuna defezione. Abbiamo dato la nostra totale disponibilità ad unirci ad azioni di protesta nella Capitale, pur non essendo mai stati chiamati a partecipare. Ancora più fuori luogo ci sembra, infine, l'ulteriore polemica sulle dimissioni in segno di protesta per la chiusura del Tribunale di Rossano richieste ai soli sindaci, tra l'altro privati di poteri decisionali, senza però pretendere analoga richiesta di dimissioni nei confronti di tutti gli altri rappresentanti politici ed istituzionali”. I sindaci del basso Jonio cosentino e dell’Area Urbana concludono il comunicato ribadendo la loro disponibilità a sostenere ulteriori azioni di protesta e mobilitazione.