Scala Coeli: vergogna a cielo aperto
La bomba ecologica sarebbe innescata nel silenzio generale
Dopo la Ordinanza del TAR Calabria, depositata in data 14.05.2015, emessa in assenza della Regione Calabria, stranamente non costituitasi in giudizio, la discarica di rifiuti speciali di Scala Coeli è realtà.
La classe politica che ci rappresenta (più o meno) ad ogni livello, sembra non dare peso alla “bomba ecologica” che aleggia minacciosa sul nostro territorio e appare incurante di questo ulteriore grave problema. Parrebbe infatti che già da alcuni giorni i rifiuti siano stati abbancati nell’oasi naturale in località pipino agro di Scala Coeli, e di questo pochi ne sono a conoscenza.
Alcuni giorni fa, presso il Centro Sociale, si è tenuta una riunione promossa dalle “ Lampare” di Cariati e della Rete in difesa del Territorio F. Nisticò, alla quale hanno partecipato il sindaco di Cariati Sero, i segretari cittadini del PD e PSI, il gruppo politico Cariati Domani, il comitato no discarica ed associazioni di agricoltori ed altri cittadini. Sono stati ribaditi tutti i concetti per i quali la discarica non è ammissibile, sia dal punto di vista dell’impatto ambientale che proprio strutturalmente. Nella fattispecie è stato ribadito ancora che quello interessato è un territorio che fino ad ora ha potuto vantare delle coltivazioni biologiche, godendo anche dei corrispettivi finanziamenti che, a questo punto più che verosimilmente da qui a qualche anno potrebbero venire a mancare non rispettando più i canoni di qualità. Per non parlare del controverso accesso alla stessa discarica, una strada non solo pericolosa ma anche attraversata da torrenti che saranno contaminati dal passaggio dei mezzi pesanti e dal percolato dei loro rifiuti. All’unanimità è stato stabilito di chiedere un incontro urgente sia al Governatore Regionale Mario Oliverio che al commissario prefettizio del Comune di Scala Coeli per cercare in zona cesarini di salvare questo lembo di Calabria di cui siamo bravi a decantarne la meravigliosità che pian piano però stiamo contribuendo col silenzio a decomporre.
Quello che, forse, si sta già consumando è un delitto vergognoso, si sta ammazzando definitivamente un territorio che ha già poche speranze per colpa della nostra accondiscendenza e trascuratezza. E se qualcuno vuol lottare ancora per la sua ripresa e per creare qualcosa di positivo e innovativo in direzione della civiltà e del ritorno al benessere partendo da esso, così sarà demotivato definitivamente, e magari costretto a emigrare dove le cose funzionano in maniera diversa.
Le istituzioni e la politica non possono essere così cieche o disinteressate da chiudere entrambi gli occhi e restare silenti, così come non possono restare inermi i cittadini, che hanno tutto il diritto e il dovere di salvaguardare la propria rara “ricchezza” e salute.