Cariati, amministrative 2016…in che direzione andiamo?
Il sindaco e la sua amministrazione sono ancora ben blindati a Palazzo Venneri, ma il tempo sta per scadere e volente o nolente la poltrona avrà un nuovo ospite.
La gente ha paura dell’ignoto che si prospetta, ha paura che le speranze della “liberazione” si trasformino in un incubo della coalizione. Coalizione mancata alle ultime elezioni, e che, tralasciando le colpe, gli errori o i meriti, ha portato ad altri 5 anni di Filippo Sero &Co.
Lo strappo nella minoranza tra Tommasino Critelli e gli altri suoi colleghi è tutt’altro che ricucito dopo l’annuncio dello stesso della composizione di un proprio gruppo consiliare. Cosa preoccupante per alcuni, visto che all’orizzonte non v’è certezza per le prossime candidature amministrative. Tutti vogliono mandar via il sindaco e la sua amministrazione, ma al momento non esiste un’alternativa contrastante forte e compatta, nessuno tanto forte da prendere gli altri per mano e coordinare una squadra operativa.
Circolano ipotesi, pettegolezzi, si danno letteralmente i numeri rispetto alle possibili liste, ma non c’è un fronte schierato.
I consiglieri Salvati, Cosentino, Greco e Ciccopiedi da una parte che, attraverso manifesti chiedono ancora le dimissioni del sindaco Sero che, obiettivamente, non penserà minimamente a farlo, visto che ormai è giunto a conclusione del suo secondo mandato indisturbato. Il consigliere Critelli dall’altra parte invece impegnato a difendersi da chi lo vorrebbe vicino ai socialisti o peggio ancora all’amministrazione Sero dopo anni di battaglie contrarie.
In tutto ciò constatiamo amaramente che nulla v’è di propositivo a parte le solite lamentele che rimbombano ogni giorno. Tutti si lamentano, sui social, sui muri, sui blog, sui giornali: Cariati (che tra l’altro in questi giorni sta godendo di un riverbero pubblicitario enorme su diverse riviste nazionali per merito dell’assegnazione della bandiera verde) non è all’altezza dell’etimologia del suo nome. Appare un paese trascurato, vecchio a causa del nuovo flusso migratorio dei giovani e delle loro famiglie, sporco nei momenti dell’emergenza rifiuti che puntualmente ogni estate si ripropone, spogliato dell’ospedale, con continui divieti di utilizzo dell’acqua per usi potabili ma con continue vessazioni economiche che non sono all’altezza del tenore di vita garantito ai cittadini in termini di servizi, viabilità e pulizia. L’acqua sgorga marrone dai rubinetti ma i solleciti delle tasse da pagare (e anche di quelle già pagate) arrivano puntualmente. Per non parlare poi della viabilità, la 106 cariatese è strozzata al ponte di Molinello ancora Dio solo sa ancora per quanto, in compenso le strade alternative che passano sotto la ferrovia sono piene di buche ed evidentemente trascurate per mancanza di soldi. A proposito di soldi…peggio di tutti è forse il buco nero del Comune che riesce ancora a galleggiare nei debiti nonostante la cifra sproporzionata.
Ma in tutto ciò possibile che ancora non sia stata consolidata una valida e concreta alternativa? Si lavora, si parla, si concerta…ma tutti questi anni non sono bastati a costruire un muro compatto? Le tante voci non riescono proprio a fare uno sforzo e a parlare all’unisono con un progetto per Cariati oppure il desiderio del potere in mano è più forte di ogni altra cosa? Ma soprattutto chi ha un progetto per Cariati? E se questo qualcuno c’è, che sia tra i vecchi o i nuovi della politica, come pensa di far risollevare Cariati messa in ginocchio dai mille seri problemi trasversali?
Avessero i cittadini dei punti di riferimento chiari, probabilmente si interesserebbero di più alla vita politica. Apprezzabili i singoli sforzi, ma evidentemente non bastano.
Le elezioni sono più vicine di quanto sembri e forse è l’ultima occasione per Cariati per voltare pagina e non precipitare definitivamente nel baratro.