Cariati, la minoranza si rivolge ancora al Prefetto: “comportamento politico e istituzionale arbitrario”




Ancora una volta, i Gruppi di Minoranza Comunale, sono stati costretti a ricorrere al Prefetto di Cosenza per poter ottenere la convocazione del Consiglio Comunale. L’istanza sottoscritta dai Consiglieri di Opposizione: Francesco Cosentino, Filomena Greco, Maria Elena Ciccopiedi, Tommaso Critelli e Sergio Salvati, protocollata al Comune in data 15 ottobre u.s., con la quale si richiedeva al Presidente del Consiglio Comunale la convocazione della locale Assise Civica, come già avvenuto più volte in passato, è rimasta lettera morta essendo, infatti, trascorsi inutilmente i termini di legge.
Con tale richiesta l’Opposizione Comunale ha inteso convocare il Consiglio Comunale per discutere sui seguenti punti all’ordine del giorno:
1) Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale – Discussione e determinazioni;
2) Gestione dei Rifiuti – Discussione e determinazioni;
3) Progetto del “Micro Nido aziendale interdistrettuale” - Discussione e determinazioni.
Eppure il T.U. sugli enti locali, lo Statuto Comunale e il Regolamento sul funzionamento del Consiglio Comunale parlano chiaro :
a richiesta di almeno un quinto dei consiglieri in carica, la riunione del Consiglio deve aver luogo entro il termine di venti giorni dalla presentazione della domanda, inserendo all’ordine del giorno le questioni richieste.
L’art. 39, 2° comma del T.U. 267/2000 non lascia alcun dubbio sulla sua interpretazione :
“Il presidente del consiglio comunale o provinciale è tenuto a riunire il consiglio, in un termine non superiore ai venti giorni, quando lo richiedano un quinto dei consiglieri”
“Se così è, perché la legge non viene rispettata? - si legge in un comunicato diffuso da Francesco Cosentino - Perché, tale scientifico, arbitrario comportamento politico ed istituzionale, viene adoperato inopportunamente e costantemente, da questa improduttiva Maggioranza Comunale, su ogni proposta ed istanza dei Consiglieri Comunali di Minoranza? Quali sono i motivi, gli scopi, i vantaggi per i quali, con comportamenti illegali, gli Amministratori di “Palazzo Venneri” continuano nel dis-amministrare spudoratamente Cariati, con così tanta arroganza e contro gli interessi di una intera cittadina, ridotta ormai ai minimi termini???
Eppure, non siamo di fronte ad una previsione di legge secondaria o di minore importanza, la cui applicazione è lasciata alla discrezionalità o all’arbitrio di chi è chiamato a darne esecuzione. Siamo, invece, dinanzi ad una norma posta alle basi del nostro ordinamento democratico, a tutela dei diritti e anche dei doveri delle rappresentanze popolari, specie se costituenti Organi dello stesso ordinamento e, nel caso di specie, del sistema della Autonomie Locali. Sicché, la sua violazione mina le basi di quell’ordinamento democratico faticosamente conquistato dai nostri Padri.
Non è la prima volta che il Presidente del Consiglio Comunale di Cariati, che dovrebbe essere figura equilibrata a garanzia dell’intero Consiglio Comunale (maggioranza ed opposizione), viene meno al rispetto di tali norme. Tale atteggiamento è stato sempre e puntualmente stigmatizzato dai Consiglieri di opposizione.
Esso, dimostra inequivocabilmente, l’incapacità amministrativa, oltre che il macroscopico grado di inciviltà politico-istituzionale che caratterizza l’attuale gestione comunale di Cariati, il suo scarso rispetto dei cittadini, l’inesistente concezione della legalità e della democrazia che la contraddistingue.
Siamo in presenza di gravi e persistenti violazioni di legge che non garantiscono il normale funzionamento dell’organo consiliare, chiamato spesso a ratificare assurdità e falsi che offendono anche il buon senso comune.
La maggioranza consiliare di Cariati è sempre stata chiusa ad ogni dialogo e confronto. La conclamata inerzia e mancanza di volontà, da parte di questi Amministratori Comunali, ad adottare i necessari correttivi per ripianare l’ormai acclarato stato di “default” comunale non è più giustificabile. Così come, non è più tollerabile l’attuale stato della gestione degli appalti, degli incarichi comunali, delle tante opere pubbliche finanziate e mai realizzate, oppure iniziate e mai terminate.
E allora perché non vengono messe in atto quelle misure di tutela che la legge prevede per simili circostanze?
Anche qui l’art. 141 del T.U.E.L. parla chiaro e, purtroppo, resta “lettera morta”, lasciando in vita, senza scioglierlo, un organismo che procede a “ruota libera” senza rispondere alle più elementari norme di legge ed incapace di amministrare la nostra cittadina nella quale, ormai da fin troppo tempo, non vene più garantito alcun servizio essenziale.
Quando, aimè, divengono sorde ed assenti anche le Autorità Sovracomunali (dedite al controllo) e lo Stato Italiano, allora l’azione propositiva, di controllo e, quanto serve, di denuncia dei Gruppi di Opposizione, l’indignazione di tanti cittadini consapevoli, potrebbero non bastare a scardinare quel sistema dis-amministrativo che sta “uccidendo” Cariati, il quale non ha nulla a che fare con un disinteressato modo di fare ed intendere la politica.
Il nostro sistema democratico e la nostra Cittadina continuano, purtroppo, ad andare “in malora”, a causa di amministratori locali incuranti delle leggi e delle regole del buon governo, che hanno messo in ginocchio l’intera comunità locale. Le piccole crepe precedono sempre le grandi frane.
Nonostante ciò, continuerò ad essere fedele al mandato elettorale che i cittadini di Cariati mi hanno affidato e, soprattutto, a non essere complice dello sfascio istituzionale, finanziario, gestionale, democratico del nostro Ente Comunale e di conseguenza della intera cittadina di Cariati”.

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