Ambiente, i dati Ispra bocciano la Calabria: il 71% dei rifiuti finisce in discarica




Una condizione del tutto inadeguata quella della nostra regione, che si inserisce a sua volta in un quadro a sua volta ancora arrettrato, quello italiano, rispetto allo smaltimento dei rifiuti. Peggio di noi solo la Sicilia.
E’ questo quanto emerge dall'Annuario dei Dati Ambientali italiani dell’ Istituto Superiore per la protezione e la ricerca Ambientale: purtroppo lo smaltimento in discarica e' ancora una forma di gestione molto diffusa interessando il 37% dei rifiuti urbani prodotti in Italia.
Tuttavia, il riciclaggio delle diverse frazioni provenienti dalla raccolta differenziata o dagli impianti di trattamento meccanico biologico dei rifiuti urbani raggiunge, nel suo insieme il 38,7% della produzione.
Il 14,6% del recupero di materia e' costituito dalla sola frazione organica da RD (umido+verde) ed il 24,1% dalle restanti frazioni merceologiche. Il 18,2% dei rifiuti urbani prodotti e' incenerito, mentre circa l'1,9% viene inviato ad impianti produttivi, quali i cementifici, per essere utilizzato come combustibile per produrre energia; lo 0,7% viene utilizzato, dopo il pretrattamento, per la ricopertura delle discariche, l'1,7%, costituito da rifiuti derivanti dagli impianti di TMB, viene inviato a ulteriori trattamenti quali la raffinazione per la produzione di CSS o la biostabilizzazione, e l'1,3% e' destinato a forme di gestione in siti extranazionali (395 mila tonnellate). Lo smaltimento in discarica, pari a 10,9 milioni di tonnellate di rifiuti, diminuisce rispetto al 2012, di quasi 800 mila tonnellate (-6,8%), le quote avviate ad incenerimento fanno registrare un ulteriore incremento rispetto al 2012 (+4,4%), mentre un leggero decremento si registra per il trattamento della frazione organica (compostaggio + digestione anaerobica) che ha interessato quasi 4,3 milioni di tonnellate di rifiuti. Nelle Regioni dove esiste un ciclo integrato dei rifiuti grazie ad un parco impiantistico sviluppato, viene ridotto significativamente l'utilizzo della discarica. In particolare, in Lombardia lo smaltimento in discarica e' ridotto al 6% del totale dei rifiuti prodotti, in Friuli Venezia Giulia al 7% ed in Veneto al 9%. Nelle stesse regioni la raccolta differenziata e' pari rispettivamente al 53,3%, al 59,1% ed al 64,6% e, inoltre, consistenti quote di rifiuti vengono trattate in impianti di incenerimento con recupero di energia. Nel Trentino Alto Adige, dove la raccolta differenziata raggiunge circa il 64,6%, vengono inceneriti il 16% dei rifiuti prodotti, mentre lo smaltimento in discarica riguarda il 19% degli stessi.
Vi sono regioni in cui il quadro impiantistico e' molto carente o del tutto inadeguato; e' il caso della Sicilia, dove i rifiuti urbani smaltiti in discarica rappresentano il 93% del totale dei rifiuti prodotti e della Calabria (71%). Anche in Campania (19%) e nel Lazio (46%) pur evidenziando percentuali inferiori di smaltimento in discarica, si f riscorso massiccio ad impianti di smaltimento localizzati in altre regioni o all'estero. L'analisi dei dati mostra anche che l'incenerimento non rappresenta un disincentivo alla raccolta differenziata, come risulta evidente per alcune regioni quali Lombardia, Emilia Romagna e Sardegna. In queste regioni, infatti, a fronte di percentuali di incenerimento pari rispettivamente al 46%, al 33% ed al 17% del totale dei rifiuti prodotti, la raccolta differenziata raggiunge valori elevati (rispettivamente 53% per le prime due e 51% per la Sardegna).

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