DE MAGISTRIS SPERANZA DI CAMBIAMENTO O BUFALA ?
di Alfonso Cosentino
Questa Calabria è assai strana , in essa non sono più i giovani ad anelare soluzioni di cambiamento bensì gli Uomini che hanno già vissute più stagioni di impegno .
L’on. Carmelo Pujia , con la passione che,grazie a Dio, continua a nutrire, sorretta da una lucidità di analisi Politica che pochi possono effettuare, nel suo intervento ,sulla gazzetta del sud del decorso 8 luglio, affida la speranza di risolvere la situazione calabrese alla iniziativa che il “giovane magistrato” De Magistris può in Calabria sviluppare.
La speranza di Carmelino io l’ho nutrita per pochi attimi allorché sembrava che De Magistris stesse per scoperchiare quella pentola maleodorante di intreccio affaristico-politico che soffoca la nostra terra.
Sono stato però deluso dalla incapacità del magistrato, nel condurre il suo impegno professionale, sicuramente coraggioso, di tutelare le sue prerogative seguendo un percorso procedurale corretto esercitando una opportuna selezione dei vari filoni di inchiesta, per mettere al riparo il suo lavoro dalla congrega degli inquisiti.
Questa speranza però si riaccende per la posizione netta che ha dichiarato di assumere verso chi oggi tiene in mano le sorti di questa terra, suscitando le reazioni, scomposte e velenose, dei sodali che continuano a mungere benefici vuoi se siedono a destra vuoi se si accomodano a sinistra.
Non vorrei nuovamente registrare una cocente delusione da questo uomo a cui i Calabresi hanno consentito di rialzarsi dalla polvere, affidandogli la guida del riscatto della loro terra.
Se De Magistris non ha potuto risolvere la grave questione morale, che affligge le nostre istituzioni, nelle aule dei tribunali , che almeno lo faccia con il consenso popolare che i calabresi gli hanno tributato.
La stagione che viviamo è terribile, l’arte di apparire, come non si è, viene gestita ad alti livelli, il danaro pubblico viene speso a piene mani per mettere al libro paga, in vario modo, organi di informazione e uomini delle istituzioni di controllo , i partiti vengono minacciati con nuove leghe meridionali, l’impegno quotidiano si consuma nel rivisitare la legge elettorale per consentirsi una agevole rielezione, attraverso il viatico di primarie a carico della tasca dei calabresi.
Si è perso il senso della decenza .