RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO UNA NOTA SULLA SITUAZIONE DELL’OSPEDALE DI CARIATI DI RAFFAELE BOMBINO, ESPONENTE DI SPICCO DEL SINDACATO RdDB






Sale operatorie
Si contorna di ridicolo la vicenda sull’Ospedale di Cariati, un presidio che
certamente ha gli stessi requisiti di tutti gli altri ospedali cosentini, ma
questo deve essere fra quelli che vanno ridimensionati e chiusi .
Pare, a giudicare dalla tempistica, che vi sia un progetto ben congegnato sul
destino del nostro nosocomio che consiste nell’attaccare la struttura su
diversi fronti senza un apparente responsabile, tentando di scaricare le colpe
sul fato, come nell’antica Grecia, che così ha deciso.
Oggi non si capisce bene se le sale operatorie sono state chiuse per carenza
di anestesisti o per i rilievi mossi dai NAS.
Intanto i rilievi mossi dai NAS sono più o meno uguali a tutti a gli altri
nosocomi della Provincia che sono stati realizzati con progetti standard e con
criteri identici, quindi a rigor di logica si dovrebbero chiudere tutte le sale
operatorie della provincia .
Per quanto riguarda il nostro ospedale le modifiche effettuate per la messa
in sicurezza delle sale operatorie è avvenuta nel 2002 con un progetto redatto
dalla stessa Azienda sanitaria in base ai nuovi criteri .
Per quanto riguarda il percorso della biancheria sporco-pulito bisogna
interpretare le diverse scuole di pensiero che esprimono pareri diversi. La
prima sostiene che la cosa più importante è che la biancheria sporca non entri
in contatto con la biancheria pulita, con la sorveglianza del personale, anche
se fa lo stesso percorso( questo avviene anche nei grossi ospedali) ; la
seconda indica come indispensabile per la biancheria sporca e quella pulita due
percorsi nettamente separati .
Quindi se vogliamo prendere per buona la prima evidenza Cariati con le sale
operatorie è perfettamente in linea , tant’è che da sempre è considerata la più

sterile di tutta la ex Azienda 3 e non ha avuto nessun rientro per inquinamento
ambientale ; se invece vogliamo prendere per buona la seconda ipotesi allora
avremmo bisogno di almeno 15 Milioni di Euro per ricostruire i percorsi per
mettere a norma tutte le sale operatorie aziendali e nel frattempo trasferire
fuori provincia se non addirittura fuori regione molti pazienti con patologie
chirurgiche .
Se il progetto, invece, è quello di risparmiare a tutti i costi per poter
finanziare l’Ospedale della Sibaritide ancora peggio perchè in questo caso con
il passare degli anni non avremmo nè medici, nè pazienti perchè questi
territori saranno abbandonati da coloro che non avranno prospettive
professionali i primi e nell’assistenza i secondi .
Qui, nei territori calabresi, si vuole una sanità forzata che costringe la
gente ad emigrare perchè le strutture di destinazione non hanno storia,cultura
e casistica sanitaria .
La cosa più soddisfacente sarebbe potenziare quei poli che i cittadini in
maniera naturale e fiduciaria hanno selezionato e preferito perchè questo è
il metodo di valutazione più efficace .
Questa sarebbe la strada giusta per gestire il processo di mutamento
modificando la realtà aziendale che permetterebbe di soddisfare in maniera
rigorosa il fabbisogno dei territori .
Avremmo così realizzato la soddisfazione dei cittadini e dell’amministrazione
Ma purtroppo le aree ed i poteri forti condizionano le scelte che
determineranno in provincia ed in regione un confronto duro sulla sanità perchè
nei cittadini cresce la consapevolezza della indispensabilità dei servizi che
non solo garantiscono salute, ma che migliorano i tanti aspetti della vita di
un territorio. Dicevamo del ridicolo che sta coprendo la vicenda della chiusura
delle sale operatorie dell’ospedale di Cariati e dei reparti chirurgici. Il
nosocomio cariatese, i dipendenti, i cittadini non possono essere mortificati
da dirigenti di anestesia che prima non ha fatto nulla per trattenere due
giovani medici anestesisti che hanno operato con capacità e passione nel nostro
ospedale, ma che difronte alla percezione di alcuni segnali di ostilità hanno
deciso di lavorare fuori regione, dove probabilmente la loro opera è¨ più
gradita, nello stesso tempo continua a prendersi beffa di una struttura, che in
passato gli ha dato dignità , dando la propria disponibilità a suo piacimento
indipendentemente dalle urgenze. Un anestesista fai da te avulso dalla
necessità dell’ospedale. E’ ridicolo. Nella sanità la spesa più grossa è
certamente quella per il personale, se si facesse un concorso per assumere
quattro anestesisti non guasterebbe sicuramente il bilancio e daremmo dignità
ad una sanità che fa acqua da tutte le parti. Intanto la RdB annuncia per i
prossimi giorni una serie di manifestazioni in favore dell’ospedale di Cariati
a salvaguardia della sanità nel territorio del basso ionio cosentino.


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