Lampare pronte ad azioni eclatanti per l’Ospedale di Cariati
Che la chiusura dell’Ospedale di Cariati sia una ferita aperta è ancora ben evidente, intanto per la sensazione di grossa privazione che avvertono i cittadini, ma lo si nota anche dal fatto che tutto ciò che riguarda esso attira una attenzione incredibile dell’ opinione pubblica.
Dopo lo shock della chiusura la prima buona notizia è arrivata poco tempo fa con la riapertura di cardiologia, ovviamente riadattata secondo il nuovo piano e ottimamente attrezzata per la riabilitazione.
Un piccolo segnale positivo a cui ci siamo tutti aggrappati di fronte alla tristezza infinita della chiusura di un servizio così importante quale quello ospedaliero coi suoi reparti.
Paladini dei diritti dei cittadini ancora una volta il gruppo di giovani cariatesi delle Lampare del basso Ionio cosentino che attraverso un comunicato puntano il dito contro Scopelliti, dopo le ultime vicende che lo hanno interessato, ritenendo che così come il caso Fallara anche la gestione sanità/rifiuti si sia dimostrata un imbroglio e un fallimento lasciando la Regione abbandonata a se stessa.
A questo punto le Lampare ritengono che sia il momento adatto per invocare e riaffermare l’Art 32 della Costituzione sul diritto alla tutela della salute “per difendere il Modello Pubblico da applicare alla Calabria – sostengono nel comunicato - al contrario della logica che vuole il dissesto del pubblico e la svendita dei beni comuni agli amici imprenditori sempre pronti a raccoglierne con 4 spicci i resti.
Non è superfluo ricordare che L'H di Cariati ha servito le comunità della provincia di Cosenza e del Crotonese, del litorale ionico e dell'entroterra e risulta ai dati essere stato sempre tra i migliori della Regione.Non è superfluo ricordare che anche oggi la struttura denominata V. Cosentino di Cariati rappresenta un luogo di Salute Pubblica e, questo, non di certo grazie alla classe politica dirigente ma per merito di chi opera, quotidianamente, in una situazione di difficoltà estrema – scrivono ancora -Rivendichiamo un modello di Sanità Statale efficiente e sterilizzata dal clientelismo politico e, proprio per questo, non possiamo accettare un modello di Sanità Privato tenuto in piedi dai gruppi di potere che aleggiano sul futuro delle strutture statali e che fa leva su uomini politici di fiducia.”
Poi il fendente lanciato dopo le voci che sono circolate nei giorni scorsi che vorrebbero alcuni imprenditori locali legati, forse, in qualche modo, al futuro del Cosentino: ”Lo diciamo chiaramente: gli eventuali "benefattori" che hanno intenzione di investire nella sanità possono lecitamente comprare un terreno, costruire una villa e vendere sanità come succede anche in altre parte di Italia. Non è concepibile che una struttura di tutti come il Cosentino, che è stata anche ammodernata negli ultimi anni sia svenduta, venga regalata a soggetti privati. Non è accettabile che si mettano in ginocchio logiche democratiche essenziali per l'applicazione di logiche particolaristiche di profitto. Anche per questo ci stiamo organizzando, stiamo cercando di raccogliere le forze e siamo pronti anche ad azioni eclatanti per rilanciare La Questione Ospedale Vittorio Cosentino.”
Queste voci in realtà non hanno mai trovato conferme, nè negazioni, ad esse si ne aggiungerebbero altre che vedrebbero l’ex ospedale di Cariati ormai definitivamente come un “ramo morto” per la sanità calabrese. E’ inutile girarci intorno, più o meno inconsapevolmente, questa è la realtà a cui tutti i residenti sono sottomessi da molto tempo. Purtroppo il Cosentino, che tanto bene ha fatto e tanta eccellenza ha dimostrato, non esiste più e nessuno è stato in grado di bloccare lo stillicidio. La riconversione in casa della salute oltretutto è lenta e mai paragonabile all’efficienza della struttura che tutti hanno conosciuto in passato.