Didonna:sulla soluzione rifiuti c’è ambiguità
Il segretario del Pd cariatese:"Una bella prospettiva, ma non è chiaro a nessuno il processo dell’impianto tirato in ballo"
Fa sentire la sua voce sulle tematiche calde del paese il segretario del Pd cariatese Didonna. Dalla riorganizzazione del partito alla questione rifiuti e le soluzioni che non convincono. Una chiacchierata per chiarire la posizione sua e del partito.
Muove i primi passi il nuovo PD di cariati sotto la segreteria di Emiliano Didonna. “Abbiamo delle priorita – ci ha detto al telefono – la prima delle quali è una programmazione di attività da mettere in campo perché i cittadini di Cariati, tutti, a prescindere dall’appartenenza politica, possano riappropriarsi dello spazio civico. L’intento è quello di riavvicinare la collettività alla politica, soprattutto Cariati ha bisogno di questo. Parliamoci chiaro – dice Didonna – siamo rimasti in pochi e la maggior parte sono disillusi, rassegnati, gurdano il loro piccolo orticello senza rendersi conto che la comunità intera sta andando in malora e il risultato finale è che non è garantito il buon governo e chi non sta bene emigra. E’ un cane che si morde la coda e al momento ci sono tristi prospettive. Abbiamo il dovere come partito politico di tentare di aiutare la comunità a ritrovare la propria identità civile.
Solo un rapporto capillare fra proposte di soluzione e problemi diffusi può orientare proficuamente un’azione partitica e tale rapporto può mantenersi vivo solo se c’è contatto vero e dialogo intenso col tessuto cittadino.
Sembra banale ma non lo è, purtroppo. Anche uno sguardo superficiale e distratto alla condizione di degradante torpore in cui versa il nostro comune avrebbe dovuto suscitare una qualche reazione, una qualche indignazione nell’animo di chi si sente, in qualche modo, parte di un qualche tutto. La distanza fra città e cittadino, invece, è ormai tale da relegare entrambi in una condizione di straniante mutismo e debilitante solitudine.” Abbiamo stuzzicato il giovane segretario del Pd cariatese sulla nascita del Laboratorio civico “Buona l’idea – ci dice – ma non provino a edulcorarci la pillola, agli amministratori manca il dialogo diretto con la gente, per le strade, negli uffici del comune, la risoluzione di problemi reali e annosi. Ci auguriamo che questa occasione possa essere una vera agorà di confronto per gli amministratori, magari a questi incontri si presenteranno più volentieri che in consiglio comunale visto che spesso vanno deserti.”
Abbiamo infine chiesto a Didonna un parere sull’emergenza rifiuti a Cariati in particolar modo, e ci ha risposto che il Pd elaborerà una propria proposta di soluzione e collaborazione tenendo conto del faticosissimo lavoro che i movimenti territoriali già fanno da anni e senza tralasciare di individuare, a tutti i livelli, le responsabilità di chi ha consentito, con la propria incapacità e assenza, l’attuale mortificante degrado. Riguardo alla proposta dell’impianto innovativo sostenibile del provinciale Trento ci dice “Io, come molti altri, lo trovo ambiguo, nel senso che è una proposta tirata magicamente fuori dal cilindro dopo che per 8 anni di amministrazione a Cariati non sono nemmeno stati capaci di avviare la differenziata. Non ci sono i fondi per la differenziata, ci hanno detto. Invero, i fondi ci sarebbero stati e la Regione stessa ne ha predisposti…dove sono finiti?
Oltretutto è una proposta che non è stata ben spiegata ai cittadini,si è parlato solo di tempistiche e di vantaggi, un bello specchietto per le allodole, ma concretamente come si svolge? Se presuppone una base di differenziata (come l’impianto di Genova a cui l’assessore ha fatto riferimento), c’è una certa incongruenza tra il progetto e la sua fattibilità allo stato attuale. Cominciamo da cose concrete, dalla nostra isola ecologica che giace in silenzio in attesa delle solite autorizzazioni (a Cariati è sempre tutto bloccato da mancanza di autorizzazioni…) o dalla differenziata porta a porta, piccoli passi verso il ritrovo della civiltà.