Cariati, Cosentino: “Ecco perché il consiglio va sciolto”





Dopo il botta e risposta degli ultimi giorni arriva anche la voce del Consigliere Francesco Cosentino che riprende punto per punto i nodi principali legati alla questione della sentenza del Consiglio di Stato e delle dichiarazioni del sindaco che si dice sereno e rassicura sulla solidità della amministrazione da lui guidata. “Il Sindaco di Cariati abbandonato anche dalla sua risicata ed inconcludente maggioranza non ha neanche avuto l’umiltà ed il buon senso di dimettersi – dice Cosentino - Filippo Giovanni Sero la finisca di raccontare “barzellette” sul suo operato amministrativo, perché la situazione impietosa nella quale la sua Amministrazione Comunale ha portato Cariati è drammaticamente seria! Il Primo Cittadino di Cariati con le sue dichiarazioni stampa non riesce a far ridere proprio nessuno!Si veda il nuovo vergognoso e non più tollerabile provvedimento di sospensione dell’erogazione idrica e di divieto di utilizzo dell’acqua nel territorio comunale.
È sotto gli occhi di tutti, purtroppo, il totale fallimento dell’Amministrazione Comunale “Sero-Trento”, però sono tutti “incollati” ad ogni costo alla “poltrona”, continuando a calpestare le reali esigenze di una intera cittadina alla quale, con la loro arroganza ed incapacità amministrativa, impediscono il progresso, lo sviluppo, l’erogazione dei minimi servizi essenziali ed il completamento di tutte le opere pubbliche indispensabili alla crescita di Cariati – accusa ancora il capogruppo Udc - Si eviti di perdere ulteriore tempo, il Prefetto sciolga il prima possibile il Consiglio Comunale di Cariati. Si permetterebbe eventualmente anche di votare a maggio evitando un lungo periodo di commissariamento che, considerato l’ormai conclamato stato di dissesto finanziario, rallenterebbe notevolmente l’avvio di una nuova stagione di indirizzo politico, democraticamente votata dai cittadini di Cariati che, pur con un bilancio commissariato, potrebbe essere capace di ben guidare e programmare lo sviluppo futuro della nostra cittadina.
La sentenza del Consiglio di Stato n. 00209/2014 ha definitivamente respinto l’impugnativa dell’Amministrazione Comunale di Cariati, accogliendo totalmente, invece, il ricorso dei Consiglieri Comunali di minoranza, confermando quanto disposto dalla sentenza del Tar Calabria n. 904/2013. Nei fatti è stata annullata la Delibera del Consiglio Comunale di Cariati n. 63 del 29.11.2012, avente ad oggetto “esercizio finanziario 2012, salvaguardia degli equilibri di bilancio e ricognizione stato di attuazione dei programmi, art. 193 d.lgs. n. 267/2000, nonché di ogni altro atto presupposto, connesso e conseguente, ivi compreso, ove occorra, dell’avviso di convocazione della seduta”.
Voglio ricordare che tale azione giudiziaria è stata posta in essere per far rispettare le regole della democrazia, i diritti ed il ruolo di pubblico ufficio ricoperto da ciascun Consigliere Comunale. Ciò in quanto, nel Consiglio Comunale del 29 DICEMBRE 2012, l’Amministrazione Comunale cariatese, con arroganza e prepotenza, approvava atti deliberativi di vitale importanza per il nostro Ente comunale senza avere il necessario numero legale di consiglieri comunali.
La delibera impugnata n.63/2012, infatti, è stata adottata senza la presenza del numero di Consiglieri Comunali richiesto dallo Statuto e dal Regolamento per il Funzionamento del Consiglio Comunale che prevedono la presenza, in prima convocazione, di almeno otto consiglieri senza computare il Sindaco. Nel Consiglio Comunale del 29 NOVEMBRE 2012 riunito in prima convocazione, infatti, erano presenti solo sette Consiglieri (Sindaco compreso), con la conseguente mancanza del quorum necessario per poter deliberare. Così operando, ai Gruppi di Opposizione veniva, nei fatti, impedito di esercitare il corretto e regolare esercizio delle proprie funzioni di Consigliere Comunale.
Gli effetti di tale Sentenza, quindi, non solo annullano la citata Delibera n.63/2012, ma coinvolgono automaticamente molte altre delibere ad essa collegate. A tal proposito si pensi alle delibere riguardanti il varo del Piano Finanziario di Riequilibrio decennale scaturente dalla avviata procedura di “predissesto”, quelle di approvazione del Bilancio di Previsione 2012, del Rendiconto di Bilancio 2012 e del Bilancio di Previsione 2013.
Come potrebbe mantenersi in vita il conto consuntivo di un esercizio senza il previo bilancio di previsione dello stesso anno? Come potrebbe esistere il bilancio preventivo 2013 senza quello del 2012 ? Come potrebbe parlarsi di Riequilibrio Finanziario Pluriennale, che considera l’esercizio 2013 come primo anno del percorso di risanamento decennale, senza bilancio preventivo dello stesso anno, né del conto consuntivo dell’anno precedente?
La normativa in vigore (si rifletti sul Princpio Contabile degli Enti Locali n. 1 punto 33, sugli Articoli n. 141 -142 – 193 del TUEL ed s.m.i.) è alquanto chiara in merito, prevedendo lo SCIOGLIMENTO del Consiglio Comunale di Cariati per gravi, conclamate e reiterate VIOLAZIONI DI LEGGE, ad oggi non più sanabili dall’Amministrazione Comunale. Non ci sono più scusanti e gradi di giudizio da attendere ma, bisogna solo applicare la LEGGE! Quanto detto si avvalora ancor di più se si considera che, col Piano Finanziario di Riequilibrio Decennale, la cui prima annualità da risanare prende in considerazione l’anno 2013 e non anche il 2012 (anno incriminato dall’annullamento della citata delibera n.63), la Maggioranza Comunale non ha riequilibrato alcunché. Infatti è stato approvato un Piano di Rientro totalmente “tarocco” e non sostenibile che, nei fatti, è stato anche totalmente sconfessato dagli atti approvati nell’ultimo Consiglio Comunale del 19 DICEMBRE 2013.
A questo punto rimangono ancora senza risposta alcuni interrogativi:
se l’Amministrazione Comunale “Sero-Trento” era consapevole di perdere questo procedimento giudiziario contro i Consiglieri Comunali di Opposizione, per come ha pubblicamente affermato in più occasioni il Sindaco, come mai non si è tentato di sanare immediatamente nel 2012 tale incresciosa situazione amministrativa??? All’epoca forse ancora si era in tempo!

Considerata la validità delle tesi dei Gruppi di Minoranza Consiliare, come mai in modo superficiale, arrogante e pretestuoso, si è deciso di opporsi contro tale procedimento prima davanti al TAR Calabria (perdendo per la prima volta!!!) e poi dinanzi al Consiglio di Stato Italiano (capitolando definitivamente per la seconda volta!!!), dilapidando consapevolmente “fior di quattrini” comunali in parcelle e spese legali???

Perché la Maggioranza Comunale non ha mai voluto modificare, se li riteneva non idonei, i Regolamenti e lo Statuto Comunale???

Eppure su mia proposta, tramite una Mozione, nel 2011 in Consiglio Comunale era stata istituita con Delibera n.20 del 20 LUGLIO 2011 una apposita COMMISSIONE per la modifica e revisione dello Statuto e dei Regolamenti Comunali. Questa Commissione (tutt’ora in essere), nonostante i tanti solleciti delle Opposizioni, non è stata mai riunita e resa operativa. Forse solo perché proposta da un Consigliere di Minoranza???

Come mai non si è mai voluta istituire una apposita COMMISSIONE di controllo e Garanzia sul Bilancio??? Anche questa, più volte richiesta e sulla sua istituzione la Maggioranza Comunale ha sempre votato contro!!!”



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