Cadaveri carbonizzati, monsignor Galantino "Sgomento e sconfitta"




"Quei resti carbonizzati sono, per me credente, parola di Dio che mi interroga e mi fa ritenere di poco conto o assolutamente inutile un certo modo di vivere la religiosita', soprattutto quando questa non sfonda il muro dell'abitudine e non mette in crisi il perbenismo". Lo ha dichiarato il vescovo di Cassano Ionio e segretario generale "ad interim" della Cei, monsignor Nunzio Galantino, in merito ai tre cadaveri carbonizzati, tra cui un bambino di tre anni, trovati ieri in contrada Fiego nelle campagne del Cassanese. Il presule ieri mattina s'e' recato sul luogo del ritrovamento. Informato della scoperta mentre era in Cattedrale, circondato da centinaia di ragazzi dell'Azione cattolica, assieme ai quali stava celebrando la Giornata della pace, il presule durante l'omelia ha richiamato la notizia, condannando duramente la violenza che stavolta ha colpito anche un innocente: un bambino di appena tre anni. Subito dopo la celebrazione eucaristica s'e' recato nella contrada di campagna assistendo al recupero delle salme, pregando per le vittime e portando una parola di conforto ai familiari delle vittime comprensibilmente prostrate dal dolore. Don Nunzio, visibilmente segnato dall'evento efferato, ha riassunto in due parole i suoi sentimenti: sgomento e sconfitta.

x