Comune Cariati, per il sindaco quella del Consiglio di Stato è una Sentenza ininfluente


La minoranza: non va sminuita l’importanza della sentenza



Chiarisce la sua posizione il sindaco di Cariati Filippo Sero che si dice convinto che non ci siano margini per lo scioglimento del consiglio comunale. Liquida come “questione accademica” la bocciatura da parte del Tar e successivamente del Consiglio di Stato poiché non è riferita alla sostanza, ma alla forma, cioè ai numeri di consiglieri che il regolamento stabilisce per dichiarare valida una seduta. Ma fino a qui il sindaco non dice niente di nuovo poiché nel momento in cui la minoranza ha impugnato la delibera, non lo ha fatto per i suoi contenuti, quanto perché non ne riconosceva la validità proprio per il fatto che in consiglio non c’erano i consiglieri necessari. Inoltre, attraverso un comunicato, Sero definisce la sentenza come un “esito invero già sostanzialmente atteso”, allora ci chiediamo, se una sentenza del genere non è tanto pesante da influire sulla vita amministrativa di un paese, e se l’esito del ricorso era già sostanzialmente atteso, perché fare ricorso dopo il giudizio del Tar? Come non riconoscere l’importanza della sentenza? La sostanza non sono gli equilibri di bilancio, la sostanza è che non ci sono i numeri in consiglio comunale, e, nella fattispecie, non ci sono stati in una delle più importanti sedute di consiglio comunale, al di là di come sia finita la vicenda del bilancio stesso.
Sero comunque si dice sereno rispetto alle valutazioni del Prefetto Tomao e rifiuta l’ipotesi di caduta dell’amministrazione invocata a gran voce dalla minoranza definendola come “solito allarmismo”.
“Non è allarmismo, ma è voglia di liberazione dalla cappa creata su Cariati – rispondono i consiglieri di minoranza - e oggettivamente dopo una sentenza del genere, la cui importanza non va assolutamente sminuita perché ribadisce che l’amministrazione ha agito consapevolmente o ignorantemente fuori dagli schemi regolamentati (gravi entrambe le ipotesi), non si può non sperare nella caduta di questa amministrazione. Non ci vengano a parlare di opere pubbliche o operazioni turistico culturali perché non ci crede nessuno – prosegue Tommasino Critelli – Forse il sindaco vive con Alice nel paese delle meraviglie, perché a Cariati la situazione è tutt’altra ed è sotto gli occhi di tutti, basta fare un giro tra la gente. Cos’è un paese pieno di buche, spazzatura (che continuiamo a pagare cara nonostante i disservizi e l’assenza della differenziata), senz’acqua, con bollette da ripagare perché coi nostri soldi qualcuno ha scialacquato grazie alla fiducia estrema riposta proprio da questa amministrazione? Questi purtroppo sono solo alcuni problemi – prosegue Mario Sero - i più evidenti, perché c’è una lista immensa: ad esempio la mancanza di un piano spiaggia e gli operatori commericiali del lungomare che ogni anno si trovano i lidi sotto sequestro, il mercato ittico sparito nel nulla, il nido promesso e ripromesso periodicamente che incorre sempre in problemi burocratici per cui ancora non vede la luce, il cinema teatro che è lì a tratti sommerso dalla spazzatura e apre si e no una settimana in tutto l’anno…tutte potenzialità, ma ad oggi inespresse. Non so che percezione abbia della “sua” gente il sindaco Sero – conclude – ma di certo non è una visione lucida e chiara perché a Cariati in ogni angolo e trasversalmente tra le generazioni regna il malcontento, e questo, unito a quello che lui ha definito “vizio di forma” che ha portato alle due sentenze contro l’amministrazione di Cariati, sono gravi sintomi. In tutta questa vicenda checchè ne dica il sindaco noi ci siamo esposti, ci abbiamo messo la faccia e siamo fieri di questo risultato che avvalora il nostro modo di agire sempre corretto.”

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