Truffa SoGeFil, 33 mln risucchiati, a Cariati 4,3 mln. Ora si indaga sulle amministrazioni
Dopo i 4 arresti di luglio altre 21 persone segnalate alla procura della Corte dei Conti
Sale alla ribalta nazionale e ora presenta un quadro ancor più chiaro il caso So Ge Fil, societa' cosentina operante nel settore della riscossione per conto di enti pubblici territoriali societa', che la nostra testata giornalistica in tempi non sospetti aveva inquadrato e aveva più volte denunciato all’opinione pubblica.
Le indagini di questi mesi hanno permesso di accertare che i soldi versati dai cittadini per l'Imu o per la Tares venivano in realta' utilizzati per fare acquisti on line, per pagare fantomatiche consulenze o per elargire lauti compensi agli amministratori. Mentre i contribuenti pagavano le imposte, il Comune non ne incassava una lira,ma soprattutto non si poneva il problema dell’enorme voragine che si stava creando nelle casse dell’ente (altro che crisi nazionale).
Senza pudore e senza porsi scrupoli i titolari della Sogefil truffavano cittadini e Comuni. Si era partiti da una stima di 15 milioni di euro e a tutt’oggi le indagini invece parlano di 33 milioni di euro ( stiamo parlando di oltre 60 miliardi delle vecchie lire!!!) letteralmente risucchiati in 7 anni dalle tasche dei cittadini e mai immesse in quelle di 50 comuni. C’è chi per pagare le tasse con puntualità e non incorrere in sanzioni ha fatto sacrifici enormi, e chi dall’altra parte vedeva i propri conti correnti lievitare magicamente e la propria vita cedere a lussi e giornate di shopping sfrenato.
Lo scorso luglio, quattro dei responsabili della societa' erano finiti in manette con l'accusa di associazione per delinquere e peculato, Mario Lo Po, la sorella Maria Grazia, Giovanna Trovato, moglie di Lo Po, e il fratello di questa, Leonardo Trovato, ora il Nucleo speciale di polizia valutaria di Reggio Calabria ha quantificato il danno plurimilionario causato ai Comuni e segnalato alla procura della Corte dei Conti di Catanzaro altre 21 persone "tutte 'legate' alla So.ge.fi.l. Riscossione S.p.a. – come sottolineano gli investigatori - che, per il proprio comportamento partecipe o omissivo, dovranno risarcire allo Stato il danno cagionato, comprensivo degli interessi".
Tra i Comuni truffati - i 50 che tra il 2005 e il 2012 hanno affidato il servizio di accertamento e riscossione alla So.ge.fi.l. - quelli maggiormente danneggiati risultano Nicotera e Cariari, ai quali sono stati sottratti fraudolentemente 8, 5 e 4,3 milioni di euro. Poi Nocera Terinese (Catanzaro) di 2,2 milioni, Parghelia (Vibo Valentia) di 1,8 milioni, Amantea (Cosenza) e Falconara Albanese (Cosenza) di circa 1,5 milioni. Le indagini proseguono, con la collaborazione dei finanzieri del Comando provinciale di Cosenza, per accertare eventuali responsabilità patrimoniali dei pubblici amministratori che con il loro comportamento hanno consentito alla societa' di riscossione ed ai suoi amministratori di provocare l'ingentissimo danno alle casse pubbliche.