Filomena Greco si dispensa dal calcio


E’ stato il primo presidente donna: “Mi dedicherò a un progetto più ampio”



L’imprenditrice Filomena Greco lascia il mondo del calcio cariatese, con una lettera diffusa oggi pomeriggio l’annuncio dell’addio…o magari arrivederci, visto che annuncia l’impegno in un altro progetto globale in ambito sportivo. "Rimango della convinzione che l'agonismo sano e leale rivesta una particolare valenza non solo sociale - ribadisce la Greco ancora una volta – per questo non posso esimermi, finchè potrò farlo, dal mio impegno pubblico in questo senso. Ho abbracciato il mondo del calcio con passione, da pura neofita che seguiva, fin da piccola, le vicende "pallonare" di Cariati in veste di sfegatata tifosa.
Poi le cose sono andate diversamente: abbandonato il blasone, la gloriosa La
SPORTIVA CARIATESE, conosciuta in ogni angolo della Penisola, era ai livelli più bassi
del calcio giocato, fino a scomparire. Non potevo assistere impotente a questa discesa negli inferi, né mi sono mai posta il problema di ricercare spasmodicamente le cause che avevano determinato la "caduta".
Ho cercato, piuttosto, da imprenditrice pratica e concreta, assieme ad altre persone di
buona volontà che amano questo sport, di correre al capezzale del moribondo e fare
l'impossibile per riportare a nuova vita il calcio cariatese.
Il calcio faceva, e fa parte, del mio patrimonio familiare di sentimenti di cui il precursore fu
mio padre, tifoso accanito e caparbio, dal quale ho ereditato un “pathos" particolare che
volevo trasmettere ai giovani atleti.
E dunque, volevo non solo serbare la memoria di un mondo che tanto lustro aveva
recato a Cariati ed alla sua gente, che aveva sfornato calciatori di altissimo profilo, ma
anche esaltare il senso più intimo dello sport, deterrente sociale di deviazioni sempre in
agguato.
Pian piano si è cominciato ad attaccare la salita, partendo dalla terza categoria sino ad
approdare al dignitoso campionato di prima categoria.
Ma la fame di calcio a Cariati è insaziabile ed i traguardi, come storia esige, sempre più
importanti, tanto che si costituirono ben due squadre "cugine" militanti nel medesimo
campionato.
Ma avere due squadre nella nostra piccola comunità non giovava a nessuno: perché non
costruire un'unica società ed amalgamare esperienze e qualità per dare lustro, in tempi di
tremenda crisi, a Cariati ed opportunità ai suoi giovani talenti?
Così nasce il sogno dell'unificazione: un progetto complesso e irto di difficoltà, auspicato
da tutti gli amanti del calcio, ma anche di buon senso.
Trovai una certa tiepidezza, probabilmente perché ero io a non farmi comprendere,
ma finalmente, dopo tanta fatica, ecco giungere l'agognato momento e la fusione
diventa realtà: allenatori, giocatori di prima squadra, allievi, giovanissimi, dirigenti staff
tecnico della La Sportiva Cariatese, transitano nel Cariati Calcio! Il tutto con il supporto
fondamentale delle scuole calcio e dei loro dirigenti.
I frutti di questo accordo si raccolgono immediatamente: la squadra, che per ora si
chiama "Cariati Calcio" ma che è destinata a riprendere il nome di "LS Cariatese"
(squadra che comunque continua il suo percorso agonistico nel campionato in corso),
miete successi dappertutto e si colloca ai vertici della classifica di ogni settore (prima
squadra, allievi e giovanissimi).
Convinta di aver già dato quel che si poteva e doveva dare, è il momento di seguire altri
progetti che riguardano sempre lo sport nella sua accezione più ampia, nonostante i
prioritari e gravosi impegni aziendali che mi costringono spesso ad assentarmi.
L'augurio e' che il progetto da tutti voluto possa concretizzarsi.
Lascio in ottime mani quel che ho costruito assieme ad un gruppo fantastico di calciatori
(Raffaele Apicella, Nunzio Astro, Domenico Bria, Angelo Caniglia, Antonio Conforti,
Mario Curatola, Antonio Covello, Pasquale Gentile, Gaetano Leto, Gennaro Luzzi,
Guerino Morise, Leonardo Montesanto, Francesco Patera, Giuseppe Patera, Adriano
Pirillo, Antonio Risoleo, Angelo Russo, Luciano Russo, Aldo Scarpello, Daniele Torchia,
Raimondo Varquez), con il fondamentale contributo del mister (Antonio Cosentino) con
gli allievi e i giovanissimi, gli allenatori degli allievi e dei giovanissimi e a tutti i dirigenti.
Ringrazio anche tutti i ragazzi che nei passati campionati hanno contribuito a dare lustro
ad entrambe le squadre di Cariati.
Ringrazio tutti ed a tutti loro auguro di raggiungere i traguardi più ambiti.
Ci sono, e direi per fortuna, floridi imprenditori, cittadini e professionisti, calcisticamente
più competenti di me ed altrettanto disposti ad investire, e non solo economicamente, sui
giovani e su Cariati.
Ci sono, e direi per fortuna, persone molto più preparate di me che sapranno meglio interpretare l'essenza del calcio giocato a certi livelli che si prefigurano sostanziosi.
Ci sono, e direi per fortuna, persone che credono forse più di me che la crescita sociale
ed economica del nostro paese passa anche dal calcio e dallo sport in generale.
Ci sono, e direi per fortuna, persone che di calcio hanno plasmato la propria esistenza umana e professionale, che sanno davvero "come fare" per riportare la Cariati del pallone alle glorie di un passato tutto da incorniciare.
A loro l'onere e l'onore di andare avanti e il mio in bocca al lupo”.

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