Sciopero Lsu Lpu, oltre 5 mila le adesioni in Calabria
Sono stati oltre 5.000, secondo i sindacati, i lavoratori Lsu e Lpu, lavoratori ex art. 7 , e i precari dei bacini storici istituzionalizzati che hanno aderito allo sciopero regionale ad oltranza proclamato unitariamente da Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uil Temp, con il relativo blocco dei servizi. Moltissimi i comuni e le Comunita' Montane dove la quasi totalita' dei Lsu e Lpu si e' astenuta dal lavoro, i piu' significativi sono: S. Giovanni in Fiore, Lamezia Terme, Pianopoli, Bocchigliero, Tiriolo, Casole Bruzio, Rossano, Spezzano, Longobucco, Campana, Cerisano, Roccella Ionica, Rogliano, Malito, le Comunita' Montane del Pollino, Silana, dell'Unione delle Valli del Savuto. Nei Comuni di tutte le altre province calabresi, la percentuale di adesione media allo sciopero si e' attestato intorno all'80 per cento, evidenziano i sindacati. Tanti i comuni dove i sindaci hanno inteso partecipare attivamente allo sciopero intervenendo nelle assemblee tenutasi nelle sale consiliari, importante anche dal punto di vista simbolico le dichiarazioni di solidarieta' rese dai sindaci di Cassano e Rossano, segnalazioni alle Prefetture di competenza a testimoniare l'effettivo blocco dei servizi ed il relativo disagio sono giunte da tutto il territorio Calabrese e specie dal Crotonese, dal Catanzarese e dal Cosentino dove il personale Lsu e Lpu e' impiegato nei servizi di mensa negli istituti scolastici. Lunedi 4 novembre manifestazioni pubbliche si terranno a Cosenza nel piazzale antistante l'autostrada, a Villa San Giovanni nei pressi del porto ed a Vibo Valentia e' previsto un sit-in presso la Prefettura. Mentre nelle province di Catanzaro e Crotone continueranno i presidi e le assemblee pubbliche presso i comuni e le sale consiliari interessando della vertenza le relative Prefetture. "La mobilitazione si intensifichera' fino al presidio dei lavori del Consiglio Regionale a Reggio Calabria - scrivono i sindacati - non basteranno le eventuali rassicurazioni di assessore al Lavoro e presidente della Regione ormai poco credibili nei loro annunci, contenuti in verbali debitamente sottoscritti, e puntualmente disattesi,. L'obiettivo infatti e' l'immediata convocazione del Consiglio Regionale che dovra' approvare la variazione di bilancio, necessaria a garantire la copertura di sussidi ed integrazioni per tutto il 2013. Ma occorre che venga finalmente riconosciuta la storicizzazione della spesa ormai ultra quindicennale ed il relativo inserimento del capitolo di spesa nel bilancio preventivo, e ripreso il processo di stabilizzazione dando seguito al tavolo governativo - concludono i sindacati - faticosamente conquistato attraverso la mobilitazione dei mesi scorsi di Lsu e Lpu".