Lo stiamo perdendo...del tutto


Fu il Cosentino, adesso resta PPI part time



Resterà un Punto di Primo Intervento part time…una volta fu il glorioso ospedale Vittorio Cosentino. Non è possibile che un punto nevralgico della nostra regione, anche dal punto di vista geografico, come Cariati, resti senza un punto di riferimento ospedaliero. Sono troppi 100 km di costa (più l’entroterra) sprovvisti di servizio ospedaliero e a questo punto anche di soccorso. Altro che migliorare la sanità, come l’Asp spiega…qui siamo ai limiti della malasanità: un cittadino che sta male deve spararsi dai 30 ai 70 km per il più vicino ospedale (Rossano o Corigliano), nel quale tra l’altro molto spesso c’è il tutto esaurito e pochi, se non nessun letto disponibile, e nei casi più gravi, solo se Dio vuole ci si arriva vivi al termine dell’attraversamento della 106 e/o strade interne che in essa affluiscono. Adesso viene a mancare anche il PPI…e tutte le persone bisognose di assistenza urgente sanitaria dopo l’orario di chiusura cosa faranno? Sempre la via Crucis della 106 fino all’ospedale più vicino, o dobbiamo ripristinare gli stregoni guaritori del villaggio dei tempi antichi?
La verità è che chi vive in zona deve sperare di avere un santo in paradiso che lo protegga in salute, perche di santi che proteggono la sibaritide e il basso Ionio cosentino, in provincia e in regione, non v’è traccia. L’ospedale prima, il tribunale poi…sono tutti segni non solo attribuibili alle riforme statali, ma anche allo sbiadimento della zona sulla cartina politica.
Lasciamo spazio alla lettera del capogruppo dell’unione civica Cariati nel Cuore, Mario Sero, che ancora una volta si rivolge ai vertici Asp di Cosenza. “Dal prossimo mese di Ottobre anche i pochissimi servizi attualmente rimasti, in memoria dell’ospedale di Cariati, verranno pressoché azzerati – dice Sero - per volontà dei vertici aziendali il servizio di pronto intervento (già pronto soccorso con oltre 14.000,00 interventi l’anno) verrà notevolmente ridotto in quanto resterà aperto per appena 6 ore al giorno e addirittura chiuso il Sabato e la Domenica di ogni settimana; il laboratorio analisi, ridotto ad un mero punto prelievo, sarà letteralmente smantellato , atteso che, si potranno effettuare prelievi solo per alcuni giorni la settimana ; le analisi, ovviamente, verranno elaborate dal presidio ospedaliero di Rossano;e se a ciò si aggiunge la continua e sistematica “spoliazione” di tutte le attrezzature già in dotazione del glorioso “Vittorio Cosentino”, allora il disegno potrà dirsi veramente comple tato; inutile, a questo punto, evidenziare la totale indifferenza della classe politica locale, dell’amministrazione e di tutta la maggioranza, impegnata in un’altra opera di spoliazione, ossia, quello del palazzo comunale ; nonostante questo “quadretto desolante” , sento il dovere come capogruppo dell’Unione Civica Cariati Nel Cuore di biasimare i provvedimenti adottati e adottandi da parte dei vertici aziendali che continuano ad “attentare” alla salute di un intero territorio e nella violazione dei più elementari livelli dell’assistenza sanitario; ai vertici aziendali dell’Asp di Cosenza chiedo: a senso ha mantenere un servizio di pronto intervento, a Cariati, per 6 ore la giorno e per 5 giorni alla settimana? Gli abitanti dei comuni ricadenti nell’area dell’ex ospedale di Cariati hanno diritto ad un’assistenza medica H 24?
È intollerabile quello che sta succedendo attorno alla sanità calabrese, ma è ancor più intollerabile quanto sta succedendo attorno all’ospedale di Cariati, da sempre al servizio del territor io;ai vertici aziendali dell’Asp di Cosenza, non mi resta che chiedere ,ancora una volta, la revoca delle predette decisioni che diverranno definitive a decorrere dal prossimo mese di Ottobre – e poi conclude -…nell’amara consapevolezza che , anche questa volta, questo mio appello resterà inascoltato; siamo in Calabria…

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