Comune Cariati, Salvati si appella al buon senso
...ma buon senso è sparito da un pezzo...
Concede ancora un’ opportunità all’attuale amministrazione comunale il capogruppo di Insieme al popolo Sergio Salvati…come a dire, visto che non se ne vanno a casa e sono ancora lì a Palazzo Venneri, che almeno cambino rotta e atteggiamento per salvare il salvabile, concedendo il dubbio che ci sia ancora qualcosa da salvare (e scusate il gioco di parole).
Nella lettera aperta inviata all’amministrazione e alla stampa traccia un elenco di tutto quello che non è stato fatto, come il piano spiaggia,il piano regolatore, l’ asilo nido che, pur finanziato dalla Regione, ancora non sente urla gioiose di bambini al suo interno, i terreni comunali, la raccolta differenziata eccetera. Tutte cose ovvie da tempo.
Salvati rileva come la colpa sia della mancanza di confronto, intelligente strumento di crescita collettiva, ma soprattutto dell’inefficienza della macchina amministrativa. Qualcosa non funziona ed è chiaro da tempo, l’appello finale è quello di ricominciare a creare un dialogo con il paese attraverso la politica. L’impressione è quella che da questa devastante esperienza la collettività ne uscirà sfiduciata per anni, e ne pagherà il prezzo essa stessa, ma anche chi vorrà tirar su le sorti della vita amministrativa locale.
Ora, traiamo due riflessioni, il buon senso di chi ha l’onòre e l’ònere di guidare un paese, per quanto piccolo sia, vuole che, tra cavilli e problemi, si dia lustro al paese, si recuperino soldi in bilancio, si creino opportunità lavorative per tutti sfruttando i punti di forza (e noi, con questo mare e queste spiagge ne abbiamo uno fortissimo), che lotti con le unghie e con i denti per cambiare la rotta di una struttura come l’ospedale, piccolo gioiellino di funzionalità e di riferimento per un grande bacino d’utenza, oltre che indotto decisivo per Cariati.
I cittadini invece hanno solo visto i soldi dei loro contributi sparire grazie al magheggio della SoGeFil, i creditori sperare nell’intervento di qualche Santo, un paese pieno di spazzatura, un paese senz’acqua, lidi sequestrati nel pieno della stagione perché in assenza di un piano spiaggia andiamo tutti all’arrembaggio almeno quei due mesi l’anno si lavoricchia e si guadagna qualcosa per campare, una estate cariatese invisibile, senza concretezza, che se non fosse stata programmata magari si risparmiavano due misere lire per pagare almeno le bollette del telefono (ricordiamo le lettere di qualche mese fa, in cui la telecom preannunciava un taglio delle linee per un insoluto di 132 mila euro, ndr).
Buon senso in tutto questo non lo scorgiamo, magari, vista l’aria che tira, si è nascosto in qualche cassetto di Palazzo Venneri...
Ecco la lettera di Salvati:
“A distanza di un anno dalle mie dimissioni da assessore comunale – esordisce Salvati - devo constatare, mio malgrado, che le criticità politiche, amministrative e gestionali del Comune di Cariati sono notevolmente aumentate. Poco o nulla è stato fatto per risolvere la grave situazione di degrado ambientale ed urbano in cui versa la nostra Cariati e per migliorare i servizi comunali (viabilità, illuminazione pubblica, spazzamento, spiaggia, servizi cimiteriali, servizio idrico, lotta al randagismo, ecc..) che continuano ad essere inesistenti e, comunque, carenti.Ciò - come è noto – ha causato nella stagione turistica e balneare, appena conclusa, notevoli disagi non solo ai residenti ma anche ai villeggianti ed agli operatori commerciali e turistici, anche per mancanza di programmazione in tempo utile.
A questo deve aggiungersi un assoluto ed ingiustificato immobilismo in molti altri settori.
Opere pubbliche non ancora completate; mancata adozione del Piano Spiaggia e del Piano Strutturale Associato (Piano Regolatore), strumenti urbanistici fondamentali anche per lo sviluppo economico e sociale della nostra cittadina; mancata conclusione delle pratiche di affrancazione dei terreni comunali gravati da usi civici, nonostante il Comune abbia incassato quanto dovuto dai cittadini interessati (circa un milione di euro); inspiegabile ritardo nell’apertura dell’asilo nido di via Berlinguer, servizio (già finanziato dalla Regione) utile alla collettività ed occasione di lavoro per gli operatori; mancata attivazione della Raccolta Differenziata dei Rifiuti.
Non può più costituire un alibi la ristrettezza economica in cui versa il Comune (in stato di pre-dissesto o dissesto!) o l’eventuale inefficienza della macchina amministrativa.
Molte problematiche, infatti, non sono state nemmeno affrontate e discusse, nonostante le mie numerose ed insistenti richieste.
Ho sempre sperato che si aprisse un confronto serio, leale e costruttivo all’interno del Consiglio Comunale sulle suddette tematiche, ritenute prioritarie e meritevoli di essere trattate.
Ciò non è avvenuto!
In un momento così difficile per la nostra Cariati che, dopo decenni, sta rivivendo il dramma dell’emigrazione di interi nuclei familiari, mi auguro che il Sindaco ed il resto della maggioranza, preso atto della non attuazione del programma amministrativo e della grave situazione economica sociale e politica, cambino finalmente atteggiamento, aprendosi al confronto con i cittadini, le associazioni, tutte le forze politiche, sindacali e di categoria per cercare, col contributo di tutti, di risolvere i tanti e spinosi problemi ed iniziare così ad intravedere una luce in fondo al tunnel.
Spero che quest’ennesimo appello venga raccolto, anche perché, in caso contrario, aumenterà quel senso di sfiducia dei cittadini nei confronti degli amministratori e della maggioranza.
In caso di inerzia – conclude il capogruppo di Insieme al Popolo - non resterò a guardare ed intraprenderò iniziative in tal senso, perché non voglio vedere “morire” Cariati ma farla vivere e viverla, ovviamente insieme al popolo.”