Il ritorno di Penna Selvaggia
Ho ricevuto ieri notte, mentre dormivo, una telefonata singolare, dall’altro capo del filo una voce, a me molto cara, mi ha svegliato e mi ha chiesto di intervistarla!
Era Leonardo Rizzo, aveva ottenuto da Colui che “tutto puote” il permesso di parlare con un comune mortale. Non nascondo il mio imbarazzo e la mia profonda incredulità, ma l’amico Leo mi ha tolto dalla situazione di sorpresa “ordinandomi”, con un bonario sorriso, di fargli alcune domande. Alla fine l’intervista l’ha condotta Lui, conoscendo i miei limiti di “ammacchia carta”!
Allora Pennaccia, mi incalza con il suo inconfondibile stile, sei pronto? Non ho molto tempo da perdere!
Con voce tremante inizio l’intervista:
Leonardo, tu manchi da Cariati da circa nove mesi, come vedi, dal tuo nuovo osservatorio privilegiato, la politica nostrana?
In nove mesi tutto è tristemente peggiorato. Osservo, con amarezza, un sistema politico vorace, autoreferenziale e predatorio. Una masnada di avventurieri che si distingue per incompetenza, assoluta mancanza di senso civico, rispetto dell’etica e onestà intellettuale.
Ma chi tiene in piedi questa maggioranza squinternata?
L’attuale apparato politico, assai scadente, è tenuto in piedi dalla complicità di un terzo dei Cariatesi che lo sostiene e da cui pochi mangiano avidamente come …, molti raccattano le briciole, mentre la maggioranza dei Cariatesi sta a guardare con indifferenza e rassegnazione.
C’è un rimedio a tutto questo? Come si esce da questa situazione drammatica?
Nella martoriata Città, la dialettica democratica non versa in buone condizioni. Prevalgono, da troppo tempo in questo angolo di mondo, particolarismi, divisioni, assenza di trasparenza, di democrazia, di tensione morale, con ampie sacche di corruzione. La cura c’è: cacciate dal tempio, ormai in rovina, i falsi oracoli, mandateli a casa subito, possibilmente all’estero. Ci vorranno anni prima che questo paziente, che è il nostro Paese, possa risollevarsi dalla lunga e dolorosa agonia del triste settennato.
E i cosiddetti movimenti, possono dare una mano?
I Movimenti sono divisi, poco decisivi perché incapaci di darsi un disegno politico unitario ed efficace, affetti anche loro da personalismi, egoismi, sete di poltrone. Cariati è, da troppo tempo, affetta da una tipica malattia incurabile, che è la tendenza alla disgregazione, alla divisione, alla litigiosità, all'incapacità di trovare punti di incontro, di collaborazione, di concordia.
Ma chi sono i nemici di Cariati?
Chiunque vorrà aiutare la Cittadina a rinascere deve sapere che dovrà fare i conti sia con l’agguerrita resistenza attiva degli apparati, sia con la resistenza della “zona grigia” costituita da una buona parte di Cariatesi che hanno trovato, in questa volgare armata Brancaleone, la rappresentazione dei propri sogni, della propria visione del mondo, delle proprie aspettative, della propria cultura…in una parola della propria “pappatoia”.
Che ne sarà del Palazzo e degli uomini che attualmente sono in sella?
Pantalone rischia di crollare. Ma voi non potete restare a guardare, sareste complici del disastro, rimboccatevi le maniche e lavorate per il bene comune, prima che sia troppo tardi, per fortuna le persone per bene sono ancora tanti a Cariati. Per gli attuali rappresentanti politici e alcuni superburocrati che occupano il Palazzo, mi dispiace confessarti … “ mala tempora currunt”.
Senti Leonardo, mi chiarisci perché… ma non riesco a completare la domanda, la telefonata si interrompe ed io mi sveglio di soprassalto, madido di sudore.
Penna Selvaggia