Tribunale di Rossano, cori di no alla chiusura: "venderemo cara la pelle"
Approvato all’unanimità un documento per impedire il prelievo dei fascicoli e degli arredi. Alla manifestazione erano presenti i sindaci dei 20 comuni del circondario del tribunale di Rossano, i parlamentari Bossio,Covello e Magorno, i consiglieri regionali Caputo e Tremeterra, l’ex on.le Dima, il vicepresidente della provincia di Cosenza Bevacqua, i presidenti dell’ordine degli avvocati Trento e del comitato “ sei da salvare” Minnicelli;
la Sibaritide, spogliata e saccheggiata dei servizi primari, non può permettersi l’ulteriore scippo dell’ultimo presidio di legalità rimasto sul territorio, ossia il Tribunale; questo è quanto, in sostanza, hanno ribadito tutti gli intervenuti;
il Tribunale di Rossano, dopo 150 anni di storia, a seguito d’una revisione , profondamente errata ed ingiusta , verrà “annesso” a quello di Castrovillari , più piccolo e con carichi di cause,penali e civili, inferiori di oltre il 50% a quello di Rossano;
in sostanza, per volere di chi ci governa, il pesce più piccolo mangerà quello più grande (stravolta anche “la legge” della sopravvivenza );
una flebile “fiammella” resta ancora accesa dall’ultima riunione che il ministro Cancellieri ha fissato per giorno 3 settembre p.v. prima dell’avvio della “riforma”; all’esito della “riunione” si saprà se il Tribunale di Rossano da giorno 13 settembre 2013 continuerà a vivere oppure verrà cancellato definitivamente dalla geografia giudiziaria;
in ogni caso tutti gli intervenuti , politici e non, in primis la classe forense che ruota attorno al tribunale (oltre 700 avvocati) hanno convenuto di vendere “ cara la pelle”;
in sostanza verrà impedito con ogni mezzo ,anche ostruzionistico, di prelevare gli oltre 30.000,00 fascicoli pendenti, tra affari penali e civili, e gli arredi tutti; questo nuovo metodo di lotta è stato formalmente deliberato “alla unanimità” dai venti consigli comunali presenti, avallato dalle rappresentanze istituzionali e politiche;
Mario Sero