La posta del Ponte: ancora indignazione per il degrado di Cariati
Caro direttore, visto che ogni nostro tentativo di farci sentire con l’amministrazione è vano e inutile, voglio rivolgermi alla stampa sperando che qualcuno di loro possa leggere e mettersi una mano sulla coscienza. Sono una cittadina originaria di Cariati, ma vivo fuori da tanti anni, però ogni estate torno, soprattutto adesso che ho un bambino piccolo, per godermi il mio mare e il mio paese. Purtroppo la situazione di quest’anno in particolare è drammatica, vi invio anche delle foto di come si presentava la zona San Cataldo, dove abito, prima e dopo ferragosto: spazzatura a non finire, puzza di fogna e dei secchi della spazzatura per 24 ore al giorno che ci entra in casa, e poi il mare, a volte ho proprio paura di far fare il bagno a mio figlio per la schiuma marroncina che viene a riva e. E le strade no? Se si va in motorino bisogna scegliere se rischiare di saltare in aria prendendo una buca, o rischiare un incidente per fare lo slalom tra le buche…e nel frattempo il sindaco si fa fotografare sorridente e felice alla “sagra del pesce”, e noi galleggiamo nella…spazzatura. Anche le nostre case, volendole affitare, sono completamente svalutate, cosa ci devo scrivere nell’annuncio…invece di case con vista mare, casa con vista spazzatura?
Mi fa molto arrabbiare l’apatia dei cariatesi, qualcuno dice che noi che ci lamentiamo delle condizioni drammatiche del paese non vogliamo bene a Cariati e dovremmo tacere. Ma stiamo scherzando? Dobbiamo continuare a insabbiare tutti i problemi invece di denunciare lo schifo che c’è per salvare la faccia di chi ha rovinato il paese? Siete voi che vivendoci tutto l’anno e facendo finta di non vedere non volete bene al paese. Anche un cieco vedrebbe lo schifo che c’è, e se non lo vede lo sente dalla puzza. Non è possibile, Cariati era una piccola perla incastonata nello Ionio che faceva invidia anche a cittadine come Rossano e Cirò. Loro sono andarti avanti e si sono evoluti, noi siamo tornati allo stato brado.
Saluti
P. R.