Presentato Lettere dalla Samaria
L'ultimo lavoro di Rocco Taliano Grasso tra fede e vissuto
Il libro nasce dall’invito che nel 2004, l’allora Vicario della diocesi di Rossano-Cariati, mons. Francesco Milito, attualmente vescovo di Oppido Mamertina-Palmi e prefatore del libro, rivolge all’autore, di collaborare alla rivista della diocesi “Camminare insieme” da un punto di vista laico, con uno spazio di riflessione a 360 gradi, sui temi della fede allargati all’attualità. Ne nasce una vivace e provocatoria rubrica mensile, “Lettere dalla Samaria”, che dura per circa due anni, e che l’autore decide di raccogliere in un libro dal titolo omonimo. La Samaria vuole intendere uno spazio libero dello spirito, una zona di confine con l’ufficialità delle religioni, laddove pure si elaborano contributi di grande spiritualità e di riflessione teologica. Le “Lettere” sono indirizzate a Sergio Quinzio, teologo prediletto dall’autore, biblista di fama e autore di numerose pubblicazioni, in gran parte edite dalla casa editrice Adelphi. Già nelle informazioni di copertina si indica la stretta unione di fede e vissuto dell’autore, attraverso le militanze in diverse confessioni religiose di ispirazione cristiana e la detenzione di un anno in carcere per obiezione di coscienza, nei confronti del servizio militare. Rocco Taliano Grasso ha presentato questo suo nuovo lavoro letterario “Lettere dalla Samaria”, presso il Cantiere Creativo LiberaMente di Cariati, gestito dalla famiglia Mazzitello. La serata è stata arricchita dai contributi di:
-Assunta Scorpiniti, coordinatrice dell’evento, che considera il lavoro di Rocco Taliano Grasso “Un libro che parla a ciascuno di noi, che interroga, che interpella, che ci fa guardare allo specchio per scrutarci dentro”.
-Settimio Ferrari, editore del libro, ritiene l’autore “Un provocatore mistico, sempre indirizzato a mandare nuovi messaggi”
-Gerardo Aiello, Dirigente Scolastico e saggista, considera il libro di Rocco Taliano Grasso “Molto sottile, ironico, intrigante, che ha come filo conduttore i quesiti sulla vita, nei quali si evidenza fortemente la lotta tra la fede e la ragione”.
-Carlo Saverio Ferraro, Magistrato, ha candidamente affermato “Nel leggere questo libro si ha l’impressione di camminare con un amico che ci porta su quelli che sono gli argomenti che riguardano tutti noi”. “E’ come una pietra gettata nello stagno, ha concluso il magistrato, che crea tanti cerchi concentrici che si espandono e ci consegnano gli argomenti trattati”. Nel dibattito, a conclusione della presentazione, è intervenuto Michele Cariglino.
Giuliana Greco, durante la presentazione, ha letto delle lettere tratte del libro.
La serata è stata allietata da alcuni interventi musicali curati da Roberto Cherillo.
L’autore Taliano Grasso nel corso dell’incontro ha affermato: “La Bibbia non è per me un oggetto di studio e di analisi letteraria o esegetica, è una griglia per valutare e interpretare il mondo, il mio occhio critico dei fatti, ciò che mi permette di capire la vita soprattutto nelle sue ingiustizie, nel male e nel dolore, nella ricerca di un senso e di una luce per il futuro. Di Quinzio ho fatto mia la speranza escatologica, che è poi delle Sacre Scritture, di una fine dei tempi della storia e di una salvezza finale attraverso il nuovo definitivo avvento del Messia, quando sembra che l’umanità naufraghi nella disperazione e non vi siano più altre vie e utopie da percorrere.”
Taliano Grasso ha poi puntualizzato il significato che attribuisce alla fede affermando: “Paradossalmente proprio perché chi ha fede mantiene in vita questa tensione verso la più assurda ed esaltante delle speranze, egli soffre più dell’ateo, che non conosce la pace e la consolazione di quelle fedi ridotte a etica buona per tutti i gusti.”
Ignazio Russo.