L’acqua a Cariati torna potabile, ma aumentano i malumori


Il CSF verso la Class Action e Salvati (ri)chiede conferenza dei capigruppo



L’acqua di Cariati è di nuovo potabile. Esami di controllo predisposti dallo studio biologico Liguori e Caminiti indicherebbero valori conformi alle norme dopo che, da analisi dell’Arpacal era stata riscontrata un’elevata presenza di escherichia coli. Valore che cinque giorni fa portò all’ordinanza del sindaci di divieto dell’acqua per usi umani. Oggi l’ordinanza è stata revocata, con intento di richiedere verifica all’Arpacal. Una goccia in meno in un mare di problemi che attanagliano il paese. E’ proprio per questo che monta sempre di più la rabbia popolare. Il Comune, nella stessa lettera in cui comunica il ripristino della potabilità delle acque, chiede scusa a cittadini e turisti per l’inconveniente capitato…ma chi chiede scusa per gli anni di politiche che hanno portato allo sfascio l’economia e la vivibilità del paese? Chi chiede scusa per tutto lo schifo che c’è in giro? Cani, gatti e topi morti in giro per il paese, spazzatura che brucia, quella che non brucia puzza da morire, ospedale ormai caduto nel dimenticatoio, cimitero lasciato all’incuria, acqua corrente privilegio di una sola parte della popolazione, acqua cristallina del mare che se becca la corrente sbagliata arriva a riva in schiuma dal colore marroncino con bollicine…se non stanno prima bene i cariatesi a Cariati, come possono starci bene i turisti? Quei pochi che ormai vengono…
Continuano ad arrivarci mail di lettori incavolatissimi che ci offrono tanti spunti: c’è chi si aspetta una risposta più decisa e compatta della popolazione (del tipo riprendiamoci Cariati con la forza), c’è chi avanza soldi e non sa se come e quando li vedrà mai, c’è chi sottolinea il fatto che tutti si lamentano e tutti rinnegano il voto a questa amministrazione (ma se sono lì avranno pur dovuto prendere dei voti da qualcuno!), c’è chi spera in un ricambio generazionale e soprattutto gestionale…insomma di tutto un po’. Sta di fatto che navighiamo in pessime acque e nemmeno più a vista, ma allo sbando. Non ci sono prospettive.
Intanto la stagione turistica è cominciata e, tra la crisi economica e il basso indice di gradimento del paese, tutto il lavoro degli operatori di Cariati, dai lidi ai villaggi, rischia di andare in fumo.
Intanto Sergio Salvati, capogruppo consiliare di Insieme al popolo, torna a proporre un tavolo di collaborazione tra i capigruppo per cooperare e salvare il salvabile in questi due mesi di stagione turistica, e lo fa ufficialmente ricorrendo all’articolo 7 del Regolamento per il Funzionamento del Consiglio comunale delle Commissioni consiliari. Speriamo che qualcosa “funzioni”…
Il Centro Studi Frassati invece, che spesso si occupa in modo chiaro e tecnico di molte problematiche tra cui la Tares, alza la voce e promuove un comitato civico per riunire tutti i dissensi e per sensibilizzare le autorità alla soluzione dei gravi problemi prospettati, senza escludere la possibilità di attivare una class action come strumento di tutela collettiva per la difesa dei diritti dei cittadini-contribuenti.
La riflessione lanciata dal centro studi infatti è una semplice equazione: se ti pago la tassa sui rifiuti e i servizi comunali (tassa tra l’altro pagata in acconto perché l’amministrazione non ha ancora approvato la tariffa), ti, comune, mi devi dare quei servizi, sono un mio diritto in quanto contribuente che PAGA le tasse, che toglie soldi di tasca propria per usufruire di acqua, pulizia delle strade, illuminazione, etc, etc…tutte servizi non adeguatamente effettuati, con gravi rischi e pregiudizi anche dell’igiene e della salute pubblica.


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