Fabiana Luzzi,in migliaia all'ultimo straziante addio.




Una bara bianca portata a spalla dagli amici, mentre tantissimi altri giovani hanno fatto volare in cielo i palloncini bianchi a forma di cuore e quelli che componevano il nome della ragazza. Cosi' il feretro di Fabiana Luzzi, la sedicenne uccisa dal fidanzato a Corigliano Calabro (Cosenza), ha fatto il suo ingresso in un gremitissimo palazzetto dello sport della frazione Scalo. Tanta la gente, al punto che qualcuno e' rimasto fuori nonostante la struttura abbia una capienza importante. All'interno l'intervento di un rappresentante dei testimoni di Geova. Sono tantissime le rappresentante delle istituzioni locali presenti alle esequie, a partire dal ministro per le pari opportunita' Josefa Idem e la vicepresidente della Giunta regionale calabrese, Antonella Stasi. . Il ministro e' stata in visita nella casa della famiglia Luzzi, dove ha incontrato i genitori della ragazza e i parenti prima delle esequie che si sono svolte nel palazzetto dello sport della frazione Scalo con il rito dei testimoni di Geova.
Straziati dal dolore e capaci di affrontare un dramma simile con grande compostezza Mario e Rosa, i genitori di Fabiana Luzzi. Vicino a loro gli altri congiunti della ragazza e poi tanti, tantissimi amici, quasi a volere stringersi in un'unica famiglia. Il padre e la madre della giovane sono giunti al palazzetto dello sport dietro la bara bianca della figlia, scortati da due pattuglie dei carabinieri. Dentro la struttura, senza telecamere e fotografi, un dolore immenso, tanta gente in lacrime e lunghi abbracci. In mezzo al parquet la bara della sedicenne, con tantissimi fiori, ma senza fotografie, come prevede il rito dei testimoni di Geova. "Tante sono le persone che sentono la sua mancanza. E' un dolore indicibile". Con queste parole il ministro dei testimoni di Geova, Salvatore Chiappetta, ha ricordato Fabiana. Chiappetta ha aggiunto: "Fabiana amava la vita, la sua famiglia e i tanti amici tra i testimoni di Geova ed in altri contesti". Il rito si e' concluso dopo circa mezz'ora, con la bara che e' stata accompagnata dal carro funebre e da migliaia di persone nell'ultimo viaggio verso la sepoltura.
Intanto č stato convalidato stamattina l'arresto del diciassettenne reo confesso dell'omicidio della fidanzata quindicenne, colpita con almeno venti coltellate e poi bruciata viva venerdi' mattina in una contrada di campagna alla periferia di Corigliano Calabro. Il giovane e' comparso dinanzi al presidente del tribunale dei minori di Catanzaro, Luciano Trovato, e al pm Rita Tartaglia. Al fianco del minore i suoi avvocati di fiducia Giovanni Zagarese e Antonio Pucci. Il ragazzo, ancora visibilmente provato, ha chiesto di potere continuare gli studi che sinora aveva portato avanti con profitto, raggiungendo la quarta classe dell'istituto per geometri di Corigliano. I suoi difensori hanno depositato della documentazione per dimostrare l'ottimo curriculum di studi del diciassettenne, che ad agosto avrebbe compiuto 18 anni. Gli avvocati di fiducia non si sono sbilanciati su quanto dichiarato dal ragazzo ai magistrati, chiarendo pero' che "non e' ne' calmo ne' freddo e lucido" come emerso nei giorni scorsi. "Sta realizzando quanto successo. Mostra un disagio che deve essere approfondito nei prossimi giorni dagli specialisti", hanno chiarito i penalisti, i quali hanno inoltre insistito sulla normalita' del suo comportamento sino a venerdi' mattina quando e' andato a prendere Fabiana a scuola per un chiarimento dopo la litigata del giorno prima. Il diciassettenne presunto assassino rimane recluso e controllato a vista nel centro di accoglienza per minori di Catanzaro. L'accusa nei suoi confronti resta omicidio volontario aggravato. Non e' stato ancora trovato il coltello con cui avrebbe colpito Fabiana al torace e alle spalle, mai pero' in maniera mortale.

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