Comitato Valle Nicà: ecco perche da discarica non può funzionare




Siamo al settimo giorno di presidio alla discarica di Scala Coeli. Regge ancora l’ordinanza del sindaco per cui i mezzi pesanti non possono attraversare la strada che conduce all’ingresso della discarica. E soprattutto sono sempre più motivati i cittadini, ragazzi, agricoltori che partecipano al presidio per preservare da contaminazioni di ogni genere uno splendido territorio ricco oltretutto di coltivazioni, falde acquifere, allevamenti e, addirituttura, acqua sulfurea.
Attraverso un comunicato il Comitato Valle Nicà, spiega in termini pratici tutte le motivazioni per le quali da discarica è solo un danno per la comunità e per il territorio.
Riguardo all’ordinanza del sindaco sul divieto di transito spiegano “era un sentiero che attraversa un grosso torrente “Patia” subito dopo circa 50mt. , dopo circa 400mt. , c’era un altro intersecamento nel “Patia” e dopo altri circa 300 mt. , un altro ancora. Dico c’erano perché, dopo i tanti lavori abusivi fatti e reiterati tante volte, ora non ci sono più ma ci sono dei tombini per passarci di sopra. Vi assicuriamo che quando questi affluenti si ingrossano la ghiaia che hanno messo sopra se la porta via in un attimo quindi strada impraticabile. Invece nel primo passaggio il letto del “Patia” è stato più volte livellato e buttatoci sopra altra ghiaia, immaginate un grosso torrente che va di piena con milioni di metri cubi di acqua , a cosa possa servire ogni volta spianare e livellare, e come dire il famoso detto “ ogliu a ra guallira”. Quindi ricapitolando il famoso sentiero è diventato una strada sterrata fatta abusivamente e mai collaudata. La Bieco sostiene che
L'ARPA.Cal, gli abbia dato parere favorevole che la strada è stata messa in sicurezza – prosegue il Comitato Valle Nicà - ma in realtà i documenti non lo dicono e non lo è! Esaminando la questione affondo spieghiamo perché non può essere considerata in sicurezza la viabilità; I rifiuti vengono abbancati nella vasca apposita di stoccaggio, se non erro concessi 250 tonnellate al giorno, dai rifiuti esce il conosciutissimo PERCOLATO , detta sostanza enormemente pericolosa viene raccolta in una vasca costruita appositamente nella parte inferiore . Ora mi chiedo e chiedo a chi è l’organo competente cioè L’ARPA.Cal, Nucleo Via-Vas-IPPC, Dipartimento Regione Calabria, Sindaco Mario Salvato, piovendo a dirotto per diversi giorni come spesso accade in quella zona, la cisterna può contenere tutta quell’acqua che si mischia al PERCOLATO?
Qualcuno dice di no, infatti ha previsto che oltre alla vasca devono esserci 2 autocisterne da 30 mc. Cad. , ma è sbagliato perché quando una di queste cisterne è piena dove la si va a scaricare immediatamente, perché serve come emergenza per riempirla di nuovo? Sempre lo stesso qualcuno risponderebbe : la facciamo scendere immediatamente fino alla sponda sinistra del torrente “Patia” , per le operazioni di pompaggio del PERCOLATO sull’autocisterna posizionata sulla sponda destra del torrente “Patia”. Ma non finisce mica qui, ed è ancora più sconvolgente se si pensa il pericolo, ed il rischio di scendere giù con un’autocisterna da 300-500 quintali su una strada sterrata che con la pioggia che porta pure fango dai canali diventa uno scivolo vero e proprio . Allora immaginate se si capovolge e fuoriesce il PERCOLATO , si inquina tutto il territorio e non solo, perché il torrente “Patia” dopo aver attraversato tutte le proprietà dalla località “PANTANO”circa 1.700 metri sfocia nel fiume Nicà, il quale sfocia direttamente nel mare Jonio in pochi minuti.Domanda per lo scienziato: da quale parte vengono i soccorsi visto che dal torrente non si passa perché in piena, dall’altra parte la strada è impraticabile, che facciamo aspettiamo l’elicottero o ci rimettiamo nelle mani di DIO?A voi tutti le riflessioni, agli enti sopra citati, di fare le cose giuste, nel pieno rispetto delle regole, del territorio e della gente”.


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