ESCLUSIVA ILPONTE-ONLINE DENUNZIA IL SILENZIO DELLE ISTITUZIONI SU DUE MEGA DISCARICHE CHE DOVREBBERO SORGERE NEL TERRITORIO DI SCALA COELI E CHE INTERESSEREBBERO I COMUNI DI TERRAVECCHIA, UMBRIATICO, CRUCOLI, CAMPANA, ED FIUME NICA’






di Pasquale Loiacono
SCALA COELI – Non vogliamo diffondere preoccupazioni o allarmismo, ma è un fatto, ormai certo, che nel territorio di Scala Coeli sorgeranno due enormi discariche, e precisamente nella zona est del territorio, al confine coi comuni di Campana ed Umbriatico, nelle contrade denominate “Pieditorti”, lungo il corso del torrente Patìa, e nell’agro detto “Case Pipino”, entrambe ad un tiro di schiOppo dal Fiume Nicà ed in posizione baricentrica dei centri abitati citati.
E veniamo alle poche, frammentarie notizie che siamo in grado di illustrarvi:
A “Case Pipino” una società, la “Bieco”, ha già acquistato una grossa porzione di terreno da un privato per costruire una discarica controllata di 60 mila metri quadrati ove conferire, in un anno, centomila metri cubi di rifiuti.
Praticamente è già tutto stabilito, atteso che la Bieco, il cui progetto è stato approvato dalla regione Calabria, ha presentato richiesta di Via (Valutazione di impatto ambientale,
Nel sito, secondo il programma, saranno depositati varie tipologie di rifiuti (vedi sito internet www.regione.calabria.it/.../bieco/relazione_tecnica_scala_coeli_definitivo.pdf) e la paura è proprio qui: si dice e non si dice. Ma cosa sotterreranno in quella zona?
Ma non è finita, perché a qualche centinaio di metri di distanza, alla “Patìa”, sorgerà una seconda discarica, questa volta regionale, mastodontica, probabilmente una delle più grandi d’Italia. Parliamo di un “mostro” che si estenderà su una superficie totale di 70 ettari: significa, tanto per esemplificare, un’area che misura due chilometri e mezzo per due chilometri e mezzo: sono già partite le lettere di espoprio.
Eppure, un simile sconvolgimento è avvenuto senza che nessuno, tranne il sindaco di Scala Coeli, sapesse niente: ignari sono cittadini efinanche consiglieri ed assessori comunali.
Perché questo silenzio? Perché non coinvolgere in un progetto così grandioso, e forse letale, la popolazione?

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