Rocco Agazio, è il nuovo segretario dell’API del circolo di Cariati.
I socialisti, costretti a cedere l’assessore, già di Salvati, socialista, a Cataldo Rizzo in carico all’API
CARIATI – Non solo il sindaco nominerà domani, e ci fa piacere, il presidente del consiglio comunale Cataldo Rizzo ad assessore comunale, conferendogli, forse, le deleghe che prima deteneva il dimissionario socialista Sergio Salvati, ma apprendiamo, buoni ultimi (nessuno è perfetto) che l’ApI, il partito del medesimo Rizzo, ha sostituito il segretario del circolo locale.
A Vincenzo Filareti subentra Rocco Agazio, iscritto della “prima ora” al partito di Rutelli ed “assessore occulto”, per mandato del sindaco Filippo Giovanni Sero, ai rapporti con gli emigrati e gli immigrati.
Un ruolo, quest’ultimo, che Agazio ha svolto con grande dignità ed autorevolezza, tanto da distinguersi per il costante impegno profuso a favore delle categorie succitate che gli è valso il plauso finanche del consiglio regionale.
Siamo certi che il giovane avvocato Agazio saprà profondere lo stesso entusiasmo in Alleanza per l’Italia esclusivamente a favore della collettività colpita, oltre che dalla crisi generale, dall’ignavia di una classe politica locale latitante e lontana dai bisogni reali delle persone.
A Rocco Agazio giungano le felicitazioni del Ponte on line e di tutti i nostri navigatori i quali, ne siamo certi, saluteranno con tripudio la nuova, importante carica del nostro amato concittadino.
Forse le cose, da oggi, cambieranno. In meglio, s’intende.
Con la nomina di Cataldo Rizzo ad assessore, si rafforza l’API, mentre, è penalizzato il Partito socialista. Una scelta, quella socialista di cedere un suo assessore all’API è dettata da accordi pregressi o solo per mantenere in piedi l’attuale amministrazione?
Questi sono gli interrogativi che dovrebbero essere chiariti dal sindaco e dal segretario dei socialisti, che con quest’operazione continuano a perdere il loro peso politico, forse, e questo i socialisti se lo dovrebbero chiedere, non certo per scelta politica ma, per puro calcolo per mantere il proprio sedere sulle poltrone.