Per il Piano di alienazione, il dirigente dell’area tecnica ed Rup avrebbe pescato il suo “Gratta e vinci” di 250 mila euro. La Giunta municipale approva, povere casse comunali
Lettera aperta, di Nicola Filardo e Fedele Longobucco, al sindaco di Cariati sullo scandaloso compenso per il Piano di alienazione
Lettera aperta
Egr. sig. Sindaco
Noi cittadini speriamo che dopo mister centomilaeuro, codesta amministrazione non duplichi e si prepari a sfornare mister duecentocinquantamilaeuro.
In tempo di crisi il Comune di Cariati sembra stia cercando di venire incontro alle esigenze degli uffici per uscire dalla crisi economica del paese e con enorme dispiacere sembrerebbe aver assentito alla richiesta del dirigente dell'Area Tecnica ed Rup il quale con richiesta del 02.10.2012 prot. n. 4565/12/UTI richiedeva per il censimento, la stima la pianificazione e la mappatura del patrimonio comunale, il pagamento di un compenso del 2% giusto disposto dell'art. 92 D,Lgs 163/2006.
Sin qui nulla di anomalo, ma l'assurdità della richiesta è che la percentuale va rapportata al patrimonio in vendita di €. 12.480.349,87 che per la sua consistenza comporterebbe un compenso per il dirigente dell'Area Tecnica di circa 250.000,00.
A parere di chi scrive tale richiesta non è dovuta ed appare troppo gravosa per l'Ente Comunale, in particolare sembra assurdo che un funzionario, che esplica tale attività nella normalità delle sue funzioni (non rappresentando in alcun modo un atto straordinario), effettuando il censimento e la stima durante le ore di servizio, avvalendosi tra l'altro, del personale dell'ufficio e della documentazione ivi esistente, debba percepire, per aver effettuato un semplice copia ed incolla, una somma così consistente per compiere un atto proprio del suo ufficio. Addirittura tale richiesta è così anomala che supera anche la percentuale dello 0,04 che viene riconosciuta all'ufficio nel caso di opere dirette e progettate dallo stesso funzionario.
I conti non tornano
Perché onerare le casse comunali di tale ulteriore costo quando non era nemmeno necessario. Oltre al danno, anche la beffa non solo si svende il proprio patrimonio, ma addirittura si utilizzerebbe i fondi per arricchire un funzionario. Addirittura nella richiesta del progetto obiettivo non è nemmeno specificato se il compenso sarà dovuta all'esito della vendita, ovvero all'espletamento delle attività preliminari tra l'altro già effettuate. Bell'esempio di efficienza amministrativa.
Invero però, in passato, al funzionario, nella gestione delle dismissioni dei reliquati delle vecchie strade pubbliche, che compiva la stessa attività che ha fatto il funzionario di oggi, non veniva riconosciuto alcunché per tale servizio e non vediamo il perché oggi si debbano usare due pesi e due misure, e riconoscere al dirigente la somma richiesta. non è ciò che non veda che tale comportamento è contrario al principio costituzionale dell'imparzialità della pubblica amministrazione.
Infine, occorre inoltre dissentire dell'ulteriore costo di mappatura, accatastamento e frazionamento dei lotti interessati, stimati in circa 40.000,00, che verosimilmente saranno destinati a qualche architetto donna, magari di altri territori, per garantire l'accesso alle quote rosa negli incarichi a tecnici esterni all'Ufficio, anche perché il buon padre di famiglia, quando vende un immobile grava l'acquirente del relativo costo e non vediamo il perché debba essere il Comune a sostenere tale onere.
Egr. Sig. Sindaco, speriamo in un suo intervento e si adoperi a compiere quanto necessario affinché non si compi l'ennesimo scempio del territorio e si depauperi il corrispettivo di vendita.
Nicola Filardo
Fedele Longobucco