L’analisi di Francesco Cosentino: Siamo in presenza di una gestione amministrativa da “bancarotta”, caratterizzata da un “totale fallimento politico ed amministrativo”


L’amministrazione comunale aumenta insensatamente i tributi e le tariffe comunali



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Cariati - Siamo in presenza di una gestione amministrativa da “bancarotta”, caratterizzata da un “totale fallimento politico ed amministrativo”. Lo stato di insolvenza, totale default è ormai nei fatti ed i disagi ai cittadini aumentano giorno dopo giorno. Entro il 30 novembre ed al massimo entro fine anno, l’attuale maggioranza dovrà aver incassato una corposa plusvalenza, scaturente dalla vendita del patrimonio comunale, per raggiungere gli equilibri di bilancio e necessaria a colmare un “Buco di Finanziario” di circa 3 milioni di euro, altrimenti si potrebbero avviare le procedure per lo scioglimento del Consiglio Comunale. Tale plusvalenza, inoltre, sicuramente non risolverà i problemi atavici, strutturali e centrali del nostro bilancio comunale, quali: la cronica e corposa anticipazione di cassa, il ripiano dell’aumenta spesa corrente, evitabile e clientelare.
In tale contesto vengono incrementati a dismisura: la TARSU (Tassa Rifiuti Solidi Urbani) aumentata di oltre il 22% già nel recente passato, l’IMU la cui aliquota base è stata accresciuta di due punti percentuali, dal 7,6% al 9,6%, rispetto a giugno 2012. Siffatto aumento IMU ad oggi è totalmente inutile perché, contemporaneamente, comporterà una riduzione dei trasferimenti statali relativi al Fondo Sperimentale di Riequilibrio. Le TARIFFE IDRICHE (l’acqua), per il solo uso domestico, preleveranno dalle tasche dei cittadini circa il 65% in più rispetto agli anni passati. A titolo di esempio, per una bolletta di acqua nella media, con un impiego di 300 mc, nel 2012 i cariatesi dovranno pagare, per il solo consumo, circa € 149,00 contro i 90,00 euro del passato, se ad essa si aggiungono gli altri costi aggiuntivi (fogna, depurazione, ecc.) si dovrà sborsare un totale pressappoco quantificato in € 280,00, rispetto ai circa 214,00 euro degli anni addietro, € 66,00 in più, pari ad un aumento complessivo del 30%. E trattasi di acqua dalla pessima qualità, la quale sta cagionando fastidiosissimi disservizi alla popolazione e che continua a sgorgare “a singhiozzo” dai nostri rubinetti! Ad aumentare anche sono: i ticket della ancora non operativa mensa scolastica, passati da € 1,20 ad € 2,00 e la COSAP (Canone per l’Occupazione permanente di Spazi ed Aree Pubbliche) raddoppiata nella misura giornaliera di € 1,00 anziché 0,51 euro. Con un folle espediente e senza alcuna nuova regolamentazione di merito, inoltre, i nostri amministratori hanno ben pensato di obbligare tutti i cariatesi a pagare i cosiddetti “passi carrabili”. Essi stimano, con scarse probabilità di riuscita, di portare entro fine anno le attuali 14 autorizzazioni esistenti a 2185 (pari a circa il 70% dei nuclei familiari cariatesi). Si prevede, così, di incassare dalla COSAP in un brevissimo lasso di tempo, la modica cifra di € 119.698,75, “taroccando” il bilancio perché questi soldi il Comune non li riuscirà ad incassare mai.
Un vero “salasso tributario”, con un peggioramento dei servizi offerti ai cittadini e, per di più, senza alcuna forma di coinvolgimento democratico su queste scelte dalle importanti ricadute economiche e sociali. Nulla di concreto, nonostante i tanti proclami, per arginare la grande e ricca evasione tributaria. È necessario un notevole abbattimento della spesa comunale, soprattutto di quella corrente, evitabile e clientelare, la quale è stata, addirittura, incrementata. Il Sindaco e tutta la Maggioranza abbiano il coraggio di ammettere le proprie responsabilità sulle tante scelte politiche e finanziarie totalmente sbagliate, sconsiderate ed azzardate adottate nel corso di questi anni. Essi si assumano l’onere di proclamare lo stato di dissesto comunale (generato solo ed esclusivamente dal loro sconsiderato modo di amministare), al fine di arginare il maturare di una mole non più sopportabile di interessi passivi, oltre che di ingiunzioni, pignoramenti verso il nostro Ente ed al fine di cominciare, finalmente, a pagare i tanti creditori (ditte, imprese e fornitori) comunali. Se così non fosse, questo consistente incremento dei tributi e delle tariffe comunali, sarebbe ingiusto perché avrebbe preso solo la parte più negativa delle conseguenze del dissesto, cioè l’aumento dei tributi, non raggiungerebbe risultati finanziari positivi e si trasformerebbe unicamente in una mortificazione economica e sociale nei confronti dei cariatesi, peraltro in un periodo di forte crisi economica.

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