Sindaco, smettila di accusare chi cerca di fare il suo lavoro onestamente, con sacrifici e tanta dignità. Le tue bugie non incantano più nessuno. Stai difendendo l’indifendibile mentre la Magistratura indaga. Perchè?


Lettera aperta al primo evasore del Comune: il sindaco di Cariati



Lettera aperta al primo evasore del Comune: il sindaco di Cariati

Cariati - L’usignolo ricomincia a cantare. Dopo una calda estate e le rilassanti vacanze in Trentino Alto Adige, riascoltiamo la voce appassionata e lamentosa, un vizio ormai atavico, dell’uomo più virtuoso, legale e trasparente d’Italia: il sindaco di Cariati.
Con la solita faccia tosta, permeabile e senza il minimo di vergogna, ritorna sulla scena politica dopo un lungo e sospetto silenzio per annunciare che parte la “guerra aperta e senza frontiere all’evasione diffusa, da oggi, una comunicazione costante e diretta con cittadini ai quali – dice – non è più possibile dare, così come sta accadendo fino ad oggi, una sola e menzognera versione dei fatti su tutto”.
Bravo sindaco, sei forte e dimostri di avere gli attributi, tanto per capirci, quelle ghiandole esocrine deputate alla prosecuzione della specie.
Cominciamo col dire che il vero grande e diffuso evasore è il Comune di cui TU sei il degno rappresentante.
Possibile che, attraverso i comunicati del tuo “assistente spirituale” (a proposito, lo hai riassunto al tuo servizio personale o paga sempre Pantalone?), continui a prendere in giro i cittadini di Cariati. Ti sei dimenticato che il vero evasore è il Comune che DEVE a imprenditori, ditte, professionisti, imprese, cittadini, negozianti, una somma che supera gli oltre 12 milioni di Euro?
Perché non chiedi scusa AI CITTADINI, TUOI CREDITORI che, per colpa del fallimento della tua politica sono stati costretti a chiudere la loro attività ed emigrare?
Ti sei forse dimenticato le decine e decine di ingiunzioni che il Comune ha “incassato” alla faccia della trasparenza e legalità?
E’ giunto il momento di smetterla di ripetere sempre le stesse frasi che leggiamo sui tuoi comunicati: certe elucubrazioni hanno fatto il loro tempo.
Atteniamoci alla cronaca quotidiana.
Il sindaco dichiara. “Relativamente alle farneticanti accuse infarcite dalle minoranze in ordine sparso, in particolare sui lavori pubblici in corso, le respingiamo al mittente”.
Giovanni Filippo, facci sapere di quale paese sei sindaco: di Cariati o altrove?
I carabinieri sequestrano un fabbricato, Palazzo Chiriaci; mettono i sigilli perché il Comune, di cui tu dovresti essere il capo dell’esecutivo, avrebbe saldato lavori ancora in corso e TU sostiene che tutto è regolare?.
Tu, con la solita faccia fresca, respingi il tutto al mittente e confidi nell’operato della Magistratura.
Secondo te i carabinieri hanno sequestrato il fabbricato autonomamente oppure hanno avuto le giuste direttive?
CASO SOGEFIL. Continui a raccontare baggianate; affermi che “sulla questione è lo stesso operato dell’Amministrazione Comunale a smentire le menzogne che i soliti noti diffondono con la complicità di giornalisti-dipendenti”.
Sindaco e assistente spirituale (degno di rispetto perché rimane un esecutore fedele), il riferimento è chiaro e diretto alla nostra testata giornalistica perché siamo gli unici a pubblicare e a raccontare, assieme ad un quotidiano, i fatti che accadono nel nostro paese, altrimenti tutto passerebbe sotto silenzio.
Ebbene, Tu lo sai benissimo che il direttore, e gli altri componenti la nostra redazione, non sono mai stati e tanto meno sono dipendenti di nessuno. Ti voglio ricordare che la nostra testata non ha mai percepito soldi da nessuno: il nostro lavoro non appartiene a chicchessia, tanto meno all’opposizione. La nostra dignità vale certamente molto, molto di più di quanto tu offri per raccontare bugie e turlupinare con la tua politica i cittadini.
Al contrario, tu hai sperperato decine e decine di migliaia di euro per avere un tuo personale informatore (giustamente pagato per la sua professionalità) pagato con i soldi pubblici, con i nostri soldi. Ti ricordo che tu sei un dipendente pagato con i soldi pubblici per essere un corretto esecutore della legge nel rispetto delle regole democratiche. Sei sicuro di aver rispettato la legalità e la trasparenza?
Caro Sindaco, non ti permetto certe affermazioni o illazioni perché la mia dignità e quella dei miei collaboratori vale molto di più del tuo operato amministrativo e comportamentale nei confronti dei cittadini.
Proprio mentre scrivo sento lo spettacolo di Adriano Celentano che canta la canzone “Sono un uomo libero”, sindaco, io lo sono e tu?
In merito alla questione SOGEFIL, sono mesi che ti chiediamo di dire ai cittadini che fine hanno fatto i soldi versati per i tributi.
La tua risposta è il silenzio.
Sindaco, perché non hai denunziato il tutto alla Magistratura? Hai paura che saltino gli equilibri…….. del consiglio?
Questo devi spiegare ai cittadini: altro che “giornalisti dipendenti”.
E che dire della vicenda del Mercato Ittico?
Sei stato condannato a pagare tutte le spese e a risarcire la ditta Torchia per la modica spesa di circa un milione di euro: perché nel tuo comunicato non ne fai cenno?
Evidentemente ti vergogni a dire la verità ai cittadini, anche se, alla fine del tuo sconclusionato comunicato affermi che preferisci “il dialogo diretto con una cittadinanza”.
La tua è una scelta coraggiosa, a parole, perché se scendi in piazza dovrai rendere conto di tutti i danni che hai provocato ai nostro paese.
Sarà veramente dura.
Alla prossima
Il Direttore
Leonardo Rizzo

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