Il tormentone: “FUORI I SOLDI” non tocca minimamente i “Padroni” di Palazzo Venneri. I quali, continuano a tacere. Perché non denunziano i fatti alla Magistratura?
Boom di contatti, sul nostro sito da parte dei navigatori, per la pubblicazione del manifesto, sempre attenti e per niente distratti sui problemi che interessano Cariati
CARIATI - La temperatura, quella atmosferica, scende precipitosamente. Ma sale la “febbre” politica, a significare che “l’autunno caldo” è già iniziato per i precari equilibri che pesano come macigni sugli inquilini di Palazzo Venneri, la sede della municipalità cariatese.
Il fuoco alle polveri lo danno i consiglieri di opposizione (Cosentino, Critelli, Greco e Sero) i quali firmano un manifesto murale, affisso un po’ ovunque in città, pesantissimo nei toni e nella sostanza.
Sintetiche ed efficaci, le minoranze, senza mezzi termini, chiedono al governo locale, guidato dal sindaco Filippo Giovanni Sero, di tirare “fuori i soldi” che mancherebbero dalle casse comunali.
“Mentre Cariati va in rovina – scrivono i quattro consiglieri – spariscono nel nulla oltre 7 milioni di Euro”.
I quattrini volatilizzati sarebbero quelli che i cittadini avrebbero pagato alla Sogefil (la società di riscossione “licenziata” in tronco dall’esecutivo lo scorso anno per presunti illeciti) e mai riversati, a parere della giunta civica, al Comune, tanto che il sindaco ebbe a definire la vicenda come una “delle più brutte pagine della storia cariatese”.
“Che fine hanno fatto – si chiedono le opposizioni – i soldi dei contribuenti cariatesi versati dal 2009 al 2011? Dove sono finiti 7 milioni di Euro pagati dai cittadini per Ici, acqua e spazzatura?”
Cosentino, Critelli, Greco e Sero rammentano di essersi già rivolti alla magistratura e si chiedono: “Perchè il sindaco, la giunta ed i consiglieri di maggioranza hanno paura di denunciare alle autorità la vicenda? Quali interessi vogliono tutelare i “predoni” di Palazzo Venneri? Da che parte stanno?”
I governanti di casa nostra, a parere delle minoranze, hanno “rubato la speranza dei cariatesi e, con essa, il diritto ad un futuro migliore”.
Da qui, più che un consiglio, un invito perentorio e categorico, un ultimatum: “Andatevene”.
Ma dalle poltrone, c’è da scommettere, non si schioderà nessuno, giacché tutti, ma proprio tutti, sono fedeli alla massima di Petrolini, che sicuramente non conoscono ma rispettano con irriducibile tenacia: “Bisogna prendere il denaro dove si trova: presso i poveri. Hanno poco, ma sono in tanti”