Il Partito Democratico, circolo di Cariati, venerdì (domani) celebra il congresso. Sarà eletto il direttivo ed il nuovo segretario


Il Ponteonline intervista Fausto Sero, segretario uscente



Cariati - Il Circolo del Partito Democratico cariatese va a congresso, domani pomeriggio, dalle 17 in poi, presso il Centro Sociale.
Gli iscritti dovranno eleggere il nuovo direttivo dal quale, ovviamente, sortirà il segretario che potrebbe anch’esso essere una novità, atteso che l’attuale responsabile Fausto Sero, per anni alla guida del Pd, potrebbe non ripresentare la sua candidatura.
Il nostro redattore, Pasquale Loiacono, ha intervistato l’interessato.

Allora, segretario, si ripresenta o no?
“Non voglio apparire come l’Araba Fenice, ma credo sia giunto il momento di un rinnovamento anche anagrafico dei vertici. Io avrei l’intenzione, e probabilmente sento l’esigenza, di rottamarmi da me”.

L’allusione è chiarissima. Ma qual è il Pd dei suoi sogni?

”Il Partito Democratico che vorrei, e credo di essere condiviso, deve sapersi mettere in discussione ogni giorno ed avere il coraggio di aprire le porte alle sfide del terzo millennio, quanto mai sostanziali, per saldare le fratture nate da una sfiducia e un malessere generali; deve sapersi liberare del conservatorismo e della retorica, inaugurando una nuova dialettica che superi la diffidenza e le barriere sociali per entrare direttamente in contatto con i cittadini e i loro bisogni; deve essere adulto e camminare con le proprie gambe rivendicando la propria autonomia territoriale da Roma, per quanto concerne la scelta delle candidature e dei programmi da attuare a livello locale”.

Ma i giovani, che contributo possono dare?

“Sicuramente, oggi la politica ha perso la sfida con i giovani e per questo ha il dovere e la responsabilità civile di riconquistarli, coinvolgendoli, rendendoli parte attiva in questo processo di innovazione e genesi partitica. Diventa un imperativo categorico il dover disegnare un movimento in grado di colmare il vuoto che si è formato tra giovani e politica, offrendo loro spazi di libera espressione e di reale influenza affinché siano la base di una spinta che dal basso porti in alto ideali di progresso e di riforma”.

Insomma, arriva o no questa benedetta svolta?

“Quello attuale è un momento sostanziale di svolta autentica, per questo bisogna lavorare tutti in maniera assolutamente coesa, per raggiungere traguardi autentici e significativi, come la trasparenza; la cultura storica ed attuale per comprendere da dove veniamo, chi siamo, dove vogliamo andare e con chi; la laicità, per aprirci al nuovo e superare l’ideologismo astratto del passato; la mentalità proiettata al futuro e non alla contingente e deleteria logica elettorale, come avveniva ieri; l’intelligente capacità di lettura delle questioni del territorio e una grande umiltà di sapere ascoltare, relazionare, confrontare e dialogare con la gente; una vera eguaglianza, per garantire e assicurare ampia libertà e peso eguale a tutte le idee; un codice etico - morale per regolamentare e verificare i comportamenti e i poteri; una scelta condivisa dei valori a cui ricollegarsi per non perdere di vista l’obiettivo principale: essere un grande partito riformista e progressista”.

In sintesi, cosa deve fare il Pd?

”Aprirsi al confronto con le forze sane del nostro territorio, saper ascoltare le istanze e i bisogni reali della gente per mettere in piedi, tutti insieme, un progetto di sviluppo serio ed alternativo da contrapporre all’usurato e immorale modo di fare politica, pro domo sua, che soffoca, oggi, la nostra cittadina, la regione Calabria e l’Italia intera. Noi siamo alternativi al modo di fare politica disonesta, arrogante, velleitaria ed immorale”.

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